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Sisma, oltre 25’000 morti e c’è chi teme il doppio

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Il bilancio del terremoto tra Turchia e Siria continua a salire e il coordinatore dei soccorsi ONU “è sicuro che potrebbe raddoppiare”

A sei giorni dal sisma di magnitudo 7,8, che lunedì ha colpito Turchia e Siria, il bilancio continua ad aggravarsi. I morti sono ormai oltre 25’000.

Ad aggiornare le cifre è stato lo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in visita nella città di Sianlurfa (sud-est), il quale ha parlato del ritrovamento di 21’848 cadaveri. La drammatica conta resta ferma in Siria, dove le autorità riferiscono di 3’553 morti.

Ma il numero finale potrebbe essere molto più alto. Addirittura il doppio. Lo dice Martin Griffith, sottosegretario generale per gli affari umanitari delle Nazioni Unite, che sta coordinando i soccorsi nella provincia turca di Kahramanmaras: “Ci sono molti tipi di voci su come potrebbe finire” e “penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma io sono sicuro che (il bilancio dei morti, ndr) raddoppierà o più. Questo è terrificante”, ha detto Griffih, intervistato da Sky News.

Da un lato, ha proseguito, “è profondamente scioccante, l’idea che queste montagne di macerie contengano ancora persone, alcune ancora vive, molte morte. Non abbiamo ancora iniziato a contare veramente il numero definitivo delle persone che sono decedute”. Dall’altro, ha concluso il sottosegretario delle Nazioni Unite, “c’è anche una risposta straordinaria a questo terremoto, il più disastroso degli ultimi 100 anni”.

fonte@ rsi.ch/