Il presidente turco ha insistito sul fatto che rimane determinato a sradicare militarmente le milizie curde dell’YPG, che Ankara considera terroristi a causa dei loro legami con il PKK, la guerriglia curda della Turchia.
“Il PKK e le sue ramificazioni non hanno posto in Siria. O si sciolgono o saranno sciolti. Siamo determinati a continuare le nostre operazioni mirate contro l’organizzazione terroristica separatista in Siria con la precisione di un chirurgo, senza infliggere danni ai civili”, ha detto Erdogan.
“Abbiamo accolto con favore le decisioni del nuovo governo siriano in materia”, ha aggiunto il presidente. Ahmed al-Sharaa ha dichiarato ieri, in una conferenza stampa congiunta con Fidan a Damasco, che la nuova amministrazione non consentirà l’uso di armi al di fuori del controllo statale “né con le fazioni rivoluzionarie né con quelle nelle aree delle Forze Democratiche Siriane (SDF)”, l’alleanza armata a guida curda. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato che i nuovi leader siriani abbiano “legami con la Turchia” e ha promesso di intensificare i contatti con Damasco. “Guardiamo con orgoglio a coloro che si stanno insediando nel nuovo governo siriano. Vediamo in diverse posizioni persone che hanno studiato in Turchia e sono legate alla nostra patria”, ha detto Erdogan dopo la riunione del governo turco, senza però specificare a chi si riferisse.
“Manteniamo uno stretto dialogo con il leader rivoluzionario siriano Ahmed al Sharaa”, ha aggiunto, riferendosi al leader del gruppo ultra-islamista Hayat Tahrir al Sham, precedentemente noto come Abu Mohamed al Jolani.Ha ricordato che nelle ultime due settimane il capo dei servizi segreti turchi, Ibrahim Kalin, e ieri, il ministro degli Esteri, Hakan Fidan, hanno visitato Damasco, “accolti con grande calore”. “Le nostre visite aumenteranno d’ora in poi”, ha aggiunto Erdogan, ricordando che è stata riaperta anche l’ambasciata turca a Damasco. (AGI)