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Siena, per Letta scoglio Mps-Unicredit

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AGI – Nella campagna elettorale per il seggio di Siena alle suppletive per la Camera, dove il Pd schiera il segretario Enrico Letta, irrompe la vicenda Mps, con Unicredit che ha aperto le trattative con il Mef per acquisire una parte dello storico istituto di credito.

Il Monte Paschi – una delle banche più antiche al mondo, che dal 2017 vede una forte partecipazione statale per mettere in sicurezza i conti della banca – è l’asset fondamentale dell’economia della cittadina toscana. Non solo: la banca per decenni ha avuto un fitto dialogo proprio con il mondo della sinistra italiana. Caute le reazioni delle forze politiche che sostengono la maggioranza di governo rispetto all’ipotesi di fusione.

“L’ipotesi di trasferimento di un perimetro selezionato di Mps a UniCredit è un’operazione di grande portata e complessità, sia per il sistema bancario che per l’economia del Paese. Riteniamo indispensabile che il governo – azionista di maggioranza di Mps – discuta in Parlamento le ragioni dell’operazione e le prospettive della banca e avvii immediatamente un confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni territoriali interessate”, spiegano Antonio Misiani, responsabile Economia della segreteria Pd, e Simona Bonafè, segreteria del Pd Toscana.

Matteo Salvini avverte: “Dobbiamo contrattare più tempo con l’Europa, altrimenti facciamo un regalo a Unicredit. Se il governo pensa di fare il blitz con Unicredit su Monte Paschi noi ci faremo sentire“. Per il leader della Lega: “Bisogna andarci molto cauti perché ci sono in ballo 22mila posti di lavoro, 1400 sportelli: è la banca piu’ antica del mondo. Non non si fanno regali“.

Critico anche il Movimento 5 stelle, i deputati pentastellati in commissione bilancio sottolineano: “La cessione delle quote pubbliche di Monte dei Paschi di Siena dovrebbe tener conto del principio di concorrenza, evitando che una sola banca sistemica, qual è Unicredit, possa avvantaggiarsi su tutte le altre”.

Tra le alternative proposte dai 5 stelle un “rilancio da parte dello Stato” oppure, “spezzatino piu’ equilibrato, che coinvolga anche altri istituti”. Mentre per l’eurodeputato di Italia Viva Nicola Danti “l’ipotesi necessita di immediati chiarimenti da parte del ministro Franco“.

Source: agi


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