di Rosanna La Malfa
Sicilia.
Un mio docente, durante il corso Responsabile Turismo Alternativo di II° livello, disse un giorno:
“La Sicilia non è un’isola, ma un continente.”
A me che avevo viaggiato, ma conoscevo poco la mia Terra, sembrò strano. Con gli anni, gli ho dovuto dare ragione.
Da Occidente a Oriente, passando per il Centro, la Sicilia è davvero diversa.
La bellezza arabo Normanna palermitana, le meravigliose spiagge del trapanese, la ricchezza architettonica ennese, la meravigliosa e turistica zona siracusana, la possente e vulcanica città catanese, la nobile e antica area messinese, la splendida e ricca provincia ragusana, la greca città agrigentina, il collinare ed eterogeneo territorio nisseno: mondi, colori e profumi diversi e variopinti, che toccano le corde dell’anima per chi arriva e chi va via.
Una storia di cultura, di invasioni, di distruzioni, di ricostruzioni che passa attraverso i monumenti, l’enogastronomia, il mare, le montagne, la vegetazione, e sfocia nella forza del popolo siciliano.
California.
Uno Stato degli USA che conosco bene, le grandi città ovviamente. Los Angeles è moderna, hollywoodiana, organizzata, aperta alla differenze e cultrice, per la storia di immigrazione anche recente, alla multiculturalità. San Francisco vive di New Technology, rainbow fino al midollo, con una presenza importante di italo americani, con un’area portuale a vocazione fortemente turistica. San Diego è quasi messicana, latina, adatta alle famiglie. Santa Monica è bella e piena di colori e luci. Santa Barbara è rigogliosa, con strade larghissime e un porto meraviglioso. Malibù è oceanica, con una spiaggia meravigliosa e con case che più in alto sono costruite, più ricche sono. Palm Springs è nata nel deserto, con grandi alberghi vive di Turismo ed è famosa per essere la città di Frank Sinatra, peraltro siciliano di origine.
Cosa hanno in comune la Sicilia e la California? Apparentemente nulla. Hanno un clima simile, hanno paesaggi simili, hanno un calore simile.
Di diverso hanno la percezione di sé nell’animo degli turisti, cosa che devo dire noi siciliani stiamo scardinando, una molteplicità di servizi, a cui pare noi siciliani ci stiamo lentamente adeguando con tutte le differenze storiche e burocratiche del caso, un maggiore grande amore per il territorio che i siciliani devono ritrovare nel rispetto delle regole e della terra dove vivono.
Certo è che l’America ha fatto un lavoro di comunicazione visiva perfetto: l’America è quella che vediamo nei telefilm. specie la California. La Sicilia no.
Ma le numerose attività di B&B, di case vacanza, la presenza di sempre più guide specializzate, negli ultimi anni ci ha portato a dei seri miglioramenti.
Questo articolo non vuole questo essere un paragone, me ne guarderei bene, ma un confronto.
Con quest’ottica, nella visione d’insieme di un confronto positivo e propositivo, sta per rinascere una nuova
Confedercontribuenti Turismo che vuole configurarsi come
punto di riferimento per tutte quelle realtà che del turismo hanno fatto la loro professione, non solo siciliane, ma italiane, che non sognano l’America, ma che immaginano un turismo dell’Italia
sempre più specializzato e professionale, perché, ricordiamocelo, siamo il Bel Paese, possiamo essere il Gran Tour che i giovani tedeschi amavano nell’Ottocento, possiamo e
dobbiamo essere fieri di essere italiani.
Ad maiora e via al rinnovamento.