“Siamo di fronte ad un’emergenza epocale. La crisi idrica è determinata da una serie di concause di natura strutturale, messe a nudo dalla perdurante siccità di questi mesi. Le radici dell’inadeguatezza del sistema degli invasi affondano negli anni ’70-’80 e la diga del Camastra aggiunge al mancato collaudo, comune a tutti gli invasi, che ne limita la capacità di accumulo, la specificità di non essere connessa ad altri schemi idrici. E’ questa la cornice della drammatica situazione che stanno vivendo 140mila lucani. Chi oggi attacca il commissario per l’emergenza idrica, il presidente Vito Bardi, lo fa strumentalmente limitandosi a cavalcare l’onda delle legittime preoccupazioni dei cittadini, senza offrire alcun contributo concreto per trovare soluzioni alla problematica, e ignorando (o omettendo di dire) che la competenza sulle dighe non è della Regione”. E’ quanto fa sapere, in una nota, la Giunta regionale di Basilicata. ” Senza contare, poi, che se lo stesso Bardi, un mese e mezzo fa, non avesse autorizzato il prelievo dal Basento, oggi 29 comuni sarebbero completamente senz’acqua. Il commissario ha invocato, sollecitato, preteso controlli rigorosi sulla qualità delle acque del fiume prima di poterle utilizzare per scopi potabili. Mettendo al primo posto di tutto la salute dei cittadini, nell’ottica di garantire trasparenza, competenza e terzietà, Bardi ha chiesto la collaborazione di esperti e dell’Università di Basilicata per monitorare costantemente la situazione. Il supporto alle attività di monitoraggio di Luca Lucentini, direttore del Centro nazionale sicurezza delle acque dell’Istituto superiore di Sanità, è il segno di un approccio che non lascia nulla al caso e che si poggia su solide basi scientifiche. Le acque del Basento che finiscono nelle case dei lucani sono controllate scrupolosamente attraverso tre campionamenti giornalieri di Acquedotto lucano (che si avvale anche di un laboratorio esterno accreditato) e prelievi dell’Arpab per conto dell’Azienda sanitaria di Potenza. Analisi che hanno più volte confermato la potabilità. Il commissario Bardi segue giorno e notte gli sviluppi della vicenda e quotidianamente la sua agenda subisce modifiche proprio per affrontare le varie problematiche che si susseguono di ora in ora sul fronte idrico. Di qui la sua assenza, per esempio, all’incontro organizzato ad Avigliano, anticipata con una lettera al sindaco in cui ha fatto il punto della situazione per offrire una piattaforma di discussione . Bardi ha più volte spiegato – lo ha fatto anche in Consiglio regionale – le tappe della crisi e la genesi di scelte compiute nell’esclusivo interesse della comunità, senza mai sottrarsi al confronto con i sindaci e con il comitato cittadino per l’acqua pubblica. Gli attacchi a cui è sottoposto in questi giorni, soprattutto sui social, – si legge nella nota – sono assolutamente ingiustificati, non aiutano i cittadini e finiscono soltanto per far crescere divisioni, tensione e rabbia. Abbiamo tutti bisogno, invece, di unione e lucidità per superare questa emergenza senza precedenti, in un rapporto di fiducia nei confronti delle istituzioni, il cui impegno non verrà mai meno per accompagnare la comunità oltre il sentiero della crisi ed evitare che questo terribile scenario si ripresenti in futuro. Il presidente Bardi ed il governo regionale sono impegnati a fare della crisi idrica uno spunto per proseguire programmi ed azioni che preservino l’acqua e per far sì che essa sia centrale e strategica nel piano di sviluppo della Basilicata”conclude la Giunta regionale lucana. (AGI)
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