Una legge di Bilancio con molte luci e alcune ombre. L’85% delle risorse, grazie al pressing sindacale, vanno a sostegno di lavoratori, pensionati e famiglie. Non è la manovra che avrebbe scritto la Cisl, manca di capacità espansiva. Ma le ombre derivano dalla cubatura limitata delle risorse.(…) Taglio al cuneo e all’Irpef sono frutto del negoziato di questi mesi. Poi certo andranno confermate e rese strutturali. Siamo pronti a mobilitarci per questo. Nel frattempo apprezziamo i fringe benefit a 1.000 per i lavoratori senza figli, la detassazione degli straordinari, la no tax area fino a 8.500 euro. Frutto delle nostre rivendicazioni. Bisogna tornare indietro sulla sforbiciata alle rendite pensionistiche su una parte dei dipendenti pubblici. Servono invece misure di flessibilità che conducano al superamento della legge Fornero. Verificheremo la disponibilità di Cgil e Uil ad organizzare una manifestazione nazionale unitaria di sabato, per migliorare la manovra e andare anche oltre, verso un patto sociale per la crescita. Lo sciopero generale caricherebbe le tasche dei lavoratori di ulteriori sacrifici. E incendierebbe i rapporti industriali
Ci sono misure che riteniamo sbagliate e ci mobiliteremo per cambiarle nel corso dell’iter parlamentare. Penso soprattutto alle pensioni . È un errore molto pesante aver introdotto elementi che invece di favorire flessibilità in uscita hanno rafforzato l’impianto della Legge Fornero.
Lo sciopero generale per noi è e resta “l’ultima spiaggia” della lotta sindacale. Ed oggi non ci sono elementi che ne giustifichino l’impiego. I passi avanti fatti nel negoziato invece vanno valorizzati, impongono serietà, realismo, proporzionalità nell’articolazione delle misure da mettere in campo per rilanciare la politica di sviluppo del Paese. La mobilitazione generale caricherebbe sulle tasche dei lavoratori sacrifici, incendierebbe i rapporti industriali su questioni che nulla hanno a che fare con il mondo delle imprese.
Fonte: https://www.cisl.it/