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Si dimette il manager delle auto a guida autonoma di Google: "Ho bisogno di famiglia e viaggi"

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AGI – L’amministratore delegato dello spinoff di Google dedicata allo sviluppo di auto a guida autonome si è dimesso. John Krafcik ha deciso di lasciare dopo cinque anni Waymo, che ha guidato dal momento della separazione dalla casa madre Alphabet. Lo ha annunciato lo stesso Krafcik in un blogpost sul sito ufficiale della società. “Ho bisogno di un momento per ricaricarmi, riconnettermi con i vecchi amici e la famiglia, scoprire nuove parti del mondo”, ha scritto il 59enne manager nel suo messaggio di addio alla società.

Lo sostituiranno i suoi due luogotenenti che finora lo hanno affiancato alla guida di Waymo: Dmitri Dolgov, che ha lavorato sulle auto a guida autonoma da quando Waymo ha iniziato in Google nel 2009, si concentrerà sulla tecnologia per i veicoli autonomi; e Tekedra Mawakana, un avvocato già direttore operativo di Waymo, che gestirà il lato business. Krafcik rimarrà un consulente di Waymo, un’azienda che si è affermata leader nella guida autonoma da quando Google gli ha dato la guida nel 2015.

Sotto la guida di Krafcik, Waymo ha forgiato partnership con diverse grandi case automobilistiche e ha lanciato il primo servizio di ride-hailing, ovvero passaggi in auto come i taxi, ma senza conducente. Quel servizio, chiamato Waymo One, opera solo nell’area metropolitana di Phoenix. Ma Waymo prevede di espandersi in altri mercati, fiduciosa nello sviluppo da parte dell’azienda di una tecnologia in grado di trasformare radicalmente l’industria automobilistica.

Secondo gli analisti, la società vale oggi circa 30 miliardi di dollari, valutazione raggiunta a seguito di due round di investimento per complessivi 3,5 miliardi. Una cifra considerevole, ma inferiore rispetto ai 175 miliardi che stimava Morgan Stanley nel 2018, oscillazione dovuta principalmente alle difficoltà incontrate dalle società nello sviluppare una tecnologia di auto a guida autonoma in gradi di scalare il mercato delle auto tradizionali. 

 

Source: agi


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