“Shell cerca di creare valore aggiunto con meno emissioni, concentrandosi su azioni, disciplina e semplificazione del business”, ha scritto la compagnia petrolifera in un comunicato in cui spiega che l’attuazione del piano comporta costi operativi e strutturali compresi tra 2.000 e 3.000 milioni di dollari entro la fine del 2025. Per raggiungere gli obiettivi di riduzione serviranno anche “un’elevata qualificazione del portafoglio, nuovi miglioramenti e un’organizzazione globale più agile”, indica Shell. Allo stesso modo, la compagnia assicura che il nuovo organigramma, presentato nel giugno 2023, è “soggetto alla consultazione e alla partecipazione degli organi rappresentativi dei lavoratori e sarà finalizzato una volta concluso”.
Secondo Reuters, la divisione di produzione di petrolio e gas di Shell, che comprende unità di esplorazione e sviluppo di pozzi, ha rappresentato più di un terzo degli utili rettificati della società nel 2023. Negli ultimi mesi, la compagnia petrolifera ha ridotto le sue attività in progetti eolici offshore rinnovabili, fotovoltaici o idrogeno e ha venduto raffinerie e parte della sua produzione di gas e petrolio in paesi come la Nigeria. Inoltre, anche se le azioni Shell hanno guadagnato oltre l’8% quest’anno, la società ha ridotto i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio per il 2030, citando aspettative più elevate nella domanda di gas e l’incertezza sul processo di transizione ecologica. La compagnia petrolifera Shell prevede di ridurre la sua forza lavoro globale del 20% rispetto al 2022, soprattutto nei settori dell’esplorazione e dello sviluppo di petrolio e gas. Ha inoltre precisato che il taglio del personale non riguarderà l’intero ramo d’azienda della produzione di petrolio e gas, ma solo le “piccole imprese” di settore, e risponde alle esigenze di un nuovo disegno organizzativo che l’azienda sta implementando a livello globale.
Nel dettaglio, le riduzioni di personale interesseranno principalmente le aree “Esplorazione, Strategia e Portafoglio” e “Sviluppo, Sottosuolo e Pozzi” negli uffici Shell nel mondo e con un impatto maggiore sugli uffici di Houston (Stati Uniti), L’Aia (Paesi Bassi) e Regno Unito. (AGI)