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Serie tv: arriva tra le polemiche l’ultima stagione di The Crown

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I fan di “The Crown” stanno trattenendo il fiato per la setsa e ultima stagione di una delle serie di maggior successo di Netflix sulla vita della regina Elisabetta II. Gli ultimi 10 episodi coprono alcuni dei periodi più tumultuosi della monarchia e saranno disponibili in due momenti: cinque episodi giovedì 16 e gli altri dopo quasi un mese, il 14 dicembre.
La serie presenta in particolare l’evento che scosse profondamente la monarchia britannica: la morte della principessa Diana il 31 agosto 1997.
Un trailer della nuova stagione, che racconterà le ultime settimane di vita di Diana dopo il tumultuoso divorzio da quello che poi sarebbe diventato re Carlo III fino alla morte, mostra la principessa (interpretata da Elizabeth Debicki) sopraffatta dall’attenzione dei media.
Inseguita dai paparazzi, l’auto sulla quale viaggiava Diana si schiantò contro un pilastro del tunnel dell’Alma a Parigi, uccidendo la principessa, allora 36enne, e il suo compagno, il ricco erede egiziano Dodi Al-Fayed.
Un’enorme ondata di dolore pubblico seguì la morte di Diana, con dure critiche alla regina per la sua reazione ritardata alla perdita della nuora, che il primo ministro Tony Blair soprannominò “la principessa del popolo”.
Corteggiata dalle celebrità e dai media, Diana si era guadagnata l’affetto delle masse anche grazie alle campagne in sostegno alle persone malate di Aids e alle vittime delle mine antiuomo, e, oltre 25 anni dopo, resta una figura celebrata quasi come una santa. Il suo ricordo persiste in parte perché l’odiata “altra donna” nel suo matrimonio – Camilla – è ora la regina di Carlo.
La famiglia reale non ha mai commentato pubblicamente la serie, ma le rivelazioni secondo cui Diana appare come un fantasma nella sesta stagione hanno già indignato i sostenitori della monarchia. Ma il creatore della serie, Peter Morgan, ha negato che la figura di Diana nella sesta stagione sia da intendere come un “fantasma nel senso tradizionale”.
“È stata lei a continuare a vivere vivida nelle menti di coloro che si è lasciata alle spalle”, ha detto a Variety “Diana era unica, e suppongo che questo sia ciò che mi ha ispirato a trovare un modo unico di rappresentarla. Meritava un trattamento narrativo speciale.”
A parte la scomparsa di Diana, la sesta stagione, che copre gli anni dal 1997 al 2005, dovrebbe ritrarre il mandato di Tony Blair come primo ministro, il matrimonio del principe Edoardo e Sophie Rhys-Jones, la storia d’amore del principe William e Kate Middleton e il matrimonio del principe Carlo con Camilla Parker Bowles.
Nel corso delle stagioni, lo show ha suscitato polemiche per aver suggerito infedeltà da parte del principe Filippo, per aver ritratto l’attuale re come un marito traditore che trascurava la giovane Diana e per aver suggerito che Carlo voleva che sua madre abdicasse negli anni ’90.
Il fotografo Arthur Edwards, che ha seguito la famiglia reale per 40 anni, ha detto al tabloid The Sun che ha dovuto smettere di guardare la serie dopo due stagioni perché era troppo infastidito dalle invenzioni.
“Ciò che mi dà davvero fastidio è il modo terribile in cui il programma tratta il principe Carlo, ora il nostro re”, ha detto.
Per Laura Clancy, specialista dei media alla Lancaster University, “The Crown” rappresenta una sfida per la monarchia perché è popolare, ma questo non è necessariamente un aspetto negativo. “È certamente un testo culturale chiave a cui il pubblico si rivolge per dare un senso alla monarchia britannica oggi”, ha detto all’AFP.
La serie, ha detto, ha fatto molte cose positive anche per la monarchia, incluso renderlo rilevante per un nuovo pubblico. (AGI)
UBA