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Se Equitalia non chiude i battenti l’Italia crollerà domani. L’11 Marzo a roma per dimostrare la forza dell’Italia onesta.

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Domenica prossima alle ore 10 a Roma, al Centro Congressi Frentani, San Lorenzo, la Federcontribuenti discuterà del problema legato alle banche, Equitalia e come queste mettano in pericolo le piccole e medio-imprese. Abbiamo intervistato Roberta Lemma, Vice Presidente Nazionale e Capo Ufficio Stampa dell’associazione che ci ha spiegato la posizione della Federcontribuenti nei confronti di banche ed Equitalia. Di seguito vi riproponiamo integralmente l’interessante confronto. Quali sono i punti principali del vostro pensiero su Equitalia ed il sistema bancario? Equitalia è semplicemente un’agenzia di recupero crediti nata per volere dello stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate che ne ha fatto una macchina per fare soldi. Soldi estorti con aggi, interessi e more degni da articolo 20 perchè riscontrabili di usura. La nostra Legge – Delega ferma alla Camera propone la chiusura di Equitalia e la riforma del sistema della riscossione affinchè torni in mano all’Agenzia delle Entrate. Su un ritardo anche di un solo giorno, Equitalia, a distanza di anni, invia cartelle deliranti ai cittadini. Perché pagare con interessi e aggi gli stipendi dei dirigenti Equitalia? Le banche invece sono sotto accusa per l’uso che fanno dei fondi all’1% della Bce, sul perchè non siano questi soldi ridati, in forma di apertura credito, come aiuto alle imprese in difficoltà. Inoltre l’anatocismo è materia ampiamente riconosciuta dalla stessa giurisprudenza. Sulle più comuni operazioni bancarie l’usura è riscontrabile già ad una superficiale lettura. La Federcontribuenti come si sta adoperando per queste battaglie? La nostra struttura ci permette di rispondere alle più svariate richieste di aiuto: dalle truffe all’usura bancaria, alle utenze, ad Equitalia. Oltre che svolgere il compito politico di tutela e rappresentanza delle piccole e medie imprese italiane. Le nostre proposte sono tutte basate sull’esigenza odierna espressa dai cittadini, dai contribuenti, dalla società rimasta orfana di rappresentanza in ogni sede istituzionale e politica. Abbiamo presentato diverse riforme, soprattutto di natura fiscale, riscossiva, tributaria e bancaria, perchè crediamo fermamente nel bisogno di rinnovarci come Nazione per liberarci dalle catene invisibili della grande imprenditoria e dell’alta finanza. I nostri legali, esperti e periti accolgono i cittadini e le loro grida di aiuto trovando loro il percorso specifico a salvaguardargli, spesso, la vita stessa. Quale la situazione dei contribuenti oggi in italia? Tutti gli italiani, siano essi disoccupati, liberi professionisti, cassa integrati o sotto contratto hanno come socio di maggioranza lo Stato italiano. La pressione fiscale su ogni contribuente ha superato il 53%, vale a dire, se guadagni 100, 53 li devi allo Stato. Con il resto paghi l’Iva e bollette varie. Il potere di acquisto si basa soprattutto sulla rateizzazione, uno strumento contorto che da un lato permette a chiunque di acquistare un bene, dall’altro, appesantisce con tassi di interesse, la situazione già precaria di migliaia di cittadini. Inoltre, avendo spinto le persone nei grandi centri commerciali, dove i prodotti venduti solo in minima parte provengono dalle nostre esigue fabbriche, si è ulteriormente messo in pericolo la nostra imprenditoria che resta senza commissioni. È stata distrutta la nostra catena commerciale, si è partiti dall’assassinio degli artigiani fino ad arrivare al punto di non produrre più nulla Italia. Con le poche imprese sopravvissute si è usato il pugno di ferro delle banche, del regime fiscale, della riscossione forzata. Se non torniamo a produrre come rilanceremo l’economia?


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