AGI – Tutto nasce dall’ironia dei social: una foto che ritraeva i bambini di Cuba seduti in modo alternato sul lato lungo e sul lato corto del banco da due posti. La soluzione ‘a risparmio’ per mantenere il distanziamento fra alunni adottata nell’isola caraibica era diventata, in Italia, il modo per polemizzare sul bando di gara europeo per oltre 2 milioni di banchi indetto dal commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri.
“A Cuba fanno così”, postavano i meme con la foto diventata virale, mentre si faceva – a metà agosto – lunga e costosa la trafila per acquistare le nuove dotazioni nelle scuole italiane. Non ultima la difficoltà di distribuire i banchi monoposto o con le rotelle – una volta acquistati, ad un costo medio fino a 300 euro – in tutte le scuole che ne facessero richiesta.
Arrivato il 14 settembre, dunque oggi, sono risultati molti i plessi che non hanno ricevuti gli arredi e allora non hanno potuto far altro che adottare il ‘metodo Cuba’ e collocare i ragazzi nella stessa posizione: uno sul lato lungo e uno sul lato corto del banco. Diverse le scuole, soprattutto elementari, che hanno dovuto ‘tamponare’ in questo modo. È successo, ad esempio, in varie primarie di Roma, a quanto riferiscono le mamme; ed è lo stesso scenario davanti al quale si sono trovati gli allievi di alcuni licei, sempre nella Capitale.
Questo posizionamento, pero’, impone agli studenti di mantenere le mascherine per tutto il giorno ed è forse questa la novità più spiacevole, in questo primo, anomalo ed emozionante, giorno di scuola del 2020.
Vedi: Scuola, cos'è il 'metodo Cuba' dei banchi
Fonte: cronaca agi