Una pianta marina di 1.403 anni, la più antica finora conosciuta, è stata scoperta al largo delle coste della Finlandia grazie a un nuovo metodo scientifico, ha dichiarato il ricercatore che ha guidato lo studio. Un team di ricercatori di Kiel e Oldenburg (Germania), Davis (Stati Uniti) e Londra è riuscito a determinare l’età di una zostera, un tipo di prateria sottomarina, misurando il numero di mutazioni genetiche in questi organismi che si riproducono clonandosi all’infinito. “Si tratta della prima stima veramente affidabile dell’età di un clone”, ha detto Thorsten Reusch, il ricercatore che ha guidato lo studio pubblicato a giugno sulla rivista Nature Ecology & Evolution.
Utilizzando il metodo dell'”orologio genetico”, i ricercatori hanno studiato 20 popolazioni di zostera provenienti da tutto il mondo e ne hanno trovata una che aveva 1.403 anni nelle acque costiere del Mar Baltico, al largo della Finlandia. Secondo i ricercatori, la determinazione dell’età di queste fanerogame rivela informazioni sul funzionamento dell’ecosistema e sui processi di invecchiamento nel mondo naturale.
“È interessante capire come le piante evitino i sintomi dell’invecchiamento per migliaia di anni. Questo potrebbe darci indizi su come affrontare l’invecchiamento nell’uomo”, ha dichiarato Reusch, ecologo marino e biologo evolutivo presso il centro Geomar di Kiel. In futuro, grazie a questo nuovo metodo, potrebbero essere scoperte piante acquatiche ancora più antiche, “di 10.000 anni o più”, afferma.
Le popolazioni di Zostera si riproducono tramite fiori, semi e rizomi nei sedimenti e sono importanti ambienti marini per altri organismi perché immagazzinano anidride carbonica nei loro steli e nelle loro radici. È “l’ecosistema più prezioso del Mar Baltico”, afferma Reusch.
Nonostante la sua resilienza e la sua sorprendente età, la zostera è una specie a rischio nel Mar Baltico, le cui acque salmastre e poco profonde sono circondate da Germania, Polonia, Finlandia, Svezia, Stati baltici e Russia. L’inquinamento da nutrienti causato da industrie come l’agricoltura e la silvicoltura, insieme all’aumento della temperatura del mare dovuto ai cambiamenti climatici, minacciano seriamente la sua popolazione. (AGI)