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Scienza: firmato acquisto sistema calcolo quantistico italiano

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È di oggi l’ufficialità della firma del contratto per l’acquisizione di EuroQcs-Italy, il sistema di calcolo quantistico italiano selezionato nell’ambito dell’impresa comune EuroHpc, che segna un nuovo decisivo passo verso il raggiungimento dell’autonomia nazionale ed europea nel settore strategico del calcolo quantistico. Realizzato dalla compagnia Pasqal, il calcolatore affiancherà, tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, una seconda piattaforma di calcolo quantistico, la cui istallazione è stata oggetto di un accordo con l’azienda Iqm sottoscritto nella metà di marzo, all’interno del Dama Tecnopolo di Bologna. L’iniziativa EuroQcs-Italy, che vede la partecipazione di Cineca, in veste di coordinatore e hosting entity, del network per l’Accademia e la Ricerca sloveno e del Centro Ricerche Jülich (Germania), è cofinanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca attraverso l’Icsc – Centro nazionale di ricerca in Hpc, Big Data and Quantum Computing Fondamentale, che sosterrà i costi anche per l’acquisto del computer Iqm.
EuroQcs-Italy sfrutterà una tecnologica basata su atomi neutri in grado di fornire fino a 140 qubits, che saranno operati in maniera analogica per l’implementazione degli algoritmi. Nel 2027 è inoltre previsto un aggiornamento della piattaforma che consentirà di incrementarne le prestazioni e la capacità di affrontare e risolvere un più ampio numero di problemi, abilitando la modalità di configurazione mista analogico/digitale dei fasci laser utilizzati dal calcolatore per modificare lo stato degli atomi neutri e realizzare i qubits. A differenza di EuroQcs-Italy, il computer realizzato da Iqm, denominato Iqm Radiance, sarà invece caratterizzato da un processore quantistico (Qpu) superconduttivo a 54 qubit.
“L’arrivo dei due nuovi sistemi per il calcolo quantistico presso il Tecnopolo Dama di Bologna, che si conferma in questo modo sempre più centro di rilevanza internazionale per le attività rivolte all’elaborazione dei dati su larga scala e allo sviluppo di soluzioni all’avanguardia per il calcolo ad alte prestazioni, rappresenta un successo per tutto l’ecosistema che ha contribuito a questo risultato, e fornirà ulteriore slancio e supporto alla filiera dell’innovazione del nostro Paese”, ha dichiarato Francesco Ubertini, presidente Cineca e vicepresidente della Fondazione Icsc.
Frutto di un investimento di 13 milioni di euro finanziato per il 50% dal Mur con il Centro Nazionale Icsc e per il restante 50% da EuroHpc, EuroQcs-Italy contribuirà alla creazione di un ecosistema per il calcolo quantistico aperto alle esigenze e alle richieste degli utenti europei, allo scopo di affrontare problemi complessi impossibili da risolvere attraverso le sole risorse Hpc o di individuare, per esempio, algoritmi quantistici ottimizzati per le applicazioni del machine learning, supportando così lo sviluppo di simulazioni e soluzioni avanzate in grado di favorire i progressi della ricerca e del settore produttivo in Europa e di apportare benefici all’intera società.
A livello nazionale la disponibilità di infrastrutture come EuroQcs-Italy e Iqm Radiance, che saranno entrambe integrate con il Supercomputer Leonardo al fine di realizzare un sistema ibrido di calcolo, aprirà opportunità altrettanto rilevanti, consentendo la formazione di nuove competenze e lo sviluppo di una filiera di importanza strategica per il futuro del paese. Proprio il conseguimento di un simile scenario è uno dei principali obiettivi di Icsc, che, grazie all’aggregazione dell’expertise presente a livello nazionale e al finanziamento di centri di ricerca e di nuovi computer quantistici, compresi i due che saranno ospitati a Bologna, ha gettato negli ultimi anni le basi per garantire l’indipendenza dell’Italia nel settore delle tecnologie per il calcolo quantistico.
“Con EuroQcs-Italy e Iqm Radiance, tra i più potenti sistemi di quantum computing in Europa, l’Italia si pone ai vertici del calcolo quantistico, realizzando le condizioni affinché la comunità scientifica e le imprese italiane diventino leader di questo settore strategico. Questo traguardo è solo l’ultimo di una serie di successi che Icsc con il suo Spoke 10, grazie a fondi messi a disposizione dal Mur nel contento del Pnrr, è stato in grado negli ultimi due anni, come la creazione di un ecosistema nazionale dedicato e l’istallazione presso l’Università Federico II di Napoli del primo supercomputer quantistico superconduttivo italiano. Risultati che si inseriscono pienamente all’interno della strategia nazionale per le tecnologie quantistiche in fase di pubblicazione da parte del Governo. Una strategia che mira all’autonomia dell’Italia nell’ambito delle tecnologie quantistiche, allo scopo non di perdere le importanti opportunità che questo settore può e potrà garantire in termini di competitività e crescita del Sistema Paese”, commenta Antonio Zoccoli, presidente della Fondazione Icsc. (AGI)
SCI/OLL