AGI – Tre donne – due africane e una sudcoreana – sono tra i cinque candidati alla guida dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. E’ una novità interessante visto che nessuna donna, e tantomeno nessun africano, ha mai guidato l’organismo di commercio globale. E arriva lo stesso giorno in cui il presidente della Bce Christine Lagarde ha lamentato la scarsa presenza di donne ai vertici delle istituzioni e organizzazioni principalmente economiche di tutto il mondo, Bce compresa. In un’intervista, il numero uno dell’Eurotower ha sottolineato come le donne siano stati i soggetti più vulnerabili durante la pandemia in quanto hanno rappresentato il 70% delle professioni sanitarie e “sono costrette a lavorare mentre si prendono cura dei bambini, per non parlare della violenza domestica”.
Il nuovo direttore generale del Wto sarà quindi in grado di rompere il “soffitto di cristallo“, così come comunemente si indicano le difficoltà di avanzamento di carriera a causa di discriminazioni razziali o sessuali? Si vedrà. Intanto la rosa iniziale di otto candidati per sostituire Roberto Azevedo, che si è dimesso da direttore generale del Wto il mese scorso con un anno di anticipo rispetto alla scadenza, è stata ridotta oggi a cinque.
La decisione è venuta al termine di un fitto calendario di consultazioni, definite “confessionali“, con tutti i 164 Stati membri per determinare quali degli otto iniziali fossero i più propensi a raccogliere il consenso necessario. I cinque papabili sono ora le candidate donne Amina Mohamed del Kenya, Ngozi Okonjo-Iweala della Nigeria e Yoo Myung-hee della Corea del Sud rimangono, accanto a due uomini: Liam Fox della Gran Bretagna e Mohammed Al-Tuwaijri dell’Arabia Saudita.
Jesus Saede Kuri del Messico, Tudor Ulianovschi della Moldavia e Abdel-Hamid Mamdouh dell’Egitto, sono stati poi ‘tagliati’ dalla lista. Non è ancora chiaro se i membri dell’OMC si troveranno d’accordo su un altro leader europeo, che ne vanta tre su sei dalla sua creazione nel 1995 (dal 1995–1999 è stato alla guida dell’organizzazione l’italiano Renato Ruggiero). Ma si avverte un certo pressing per affidare tale incarico ad un africano visto che finora l’organizzazione ha contato tre direttori generali europei, e uno ciascuno dall’Oceania, dall’Asia e dal Sud America.
Il vincitore sarà selezionato nei prossimi mesi precisamente a novembre dopo un secondo ciclo di “confessionali” che inizierà il 24 settembre e si concluderà il 6 ottobre con l’eliminazione di altri tre candidati. Donna o uomo che sia, il nuovo direttore generale alla fine assumerà il controllo di un’organizzazione impantanata in molteplici crisi e che lotta per aiutare i membri a superare un grave crollo economico globale innescato dalla pandemia del coronavirus.
Già prima della crisi da Covid-19, l’organizzazione era alle prese con lo stallo delle trattative commerciali e lottava per frenare le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. L’organismo per il commercio globale ha anche dovuto affrontare gli incessanti attacchi di Washington, che ha paralizzato il sistema di ricorso per la risoluzione delle controversie del Wto e ha minacciato di lasciare l’organizzazione.
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Fonte: economia agi