AGI – Tutelare i gatti randagi o gli uccellini? È il dilemma dietro il caso delle ‘micio favelas’ dell’Oristanese: nove colonie feline che danno ospitalità a circa 150 gatti nelle borgate marine del comune di San Vero Milis, in una delle più suggestive zone del litorale oristanese.
Il dibattito tra gli animalisti è ancora aperto: i gatti sono da tutelare, ma non a danno di alcune altre specie, a cominciare dagli uccelli, che dei felini sono preda prediletta. Daniela Pintor, generosa e battagliera gattara oristanese, nei giorni scorsi ha lanciato una petizione sulla piattaforma change.org, chiedendo al sindaco di San Vero Milis, Luigi Tedeschi che riconosca le colonie feline. La petizione, col tam tam della Rete, in nemmeno tre giorni ha raccolto 2.500 firme.
“Il sindaco Tedeschi, per la verità, si è mostrato disponibile ad accogliere la richiesta”, racconta all’AGI Pintor, che quotidianamente, con grande sacrificio e passione segue le colonie feline. “Quest’estate si era impegnato in tal senso, ma ancora nulla di concreto si è visto e ho deciso di promuovere la petizione per rilanciare l’iniziativa”. Il primo cittadino conferma: “La nostra disponibilità c’è'”, dichiara all’AGI. “Il problema, però, va inserito in un quadro di riferimento più ampio perché il territorio ha un alto valore ambientale e contestualmente alla salvaguardia dei gatti bisogna tenere conto anche di quella delle altre specie animali, a cominciare dagli uccelli. Non vorrei che riconoscendo tutte le colonie feline, l’indomani la Lipu venisse a chiedermi conto“. Alla Lipu di Oristano non vogliono aprire un fronte di polemiche, ma il dirigente Gabriele Pinna, dice che “effettivamente questo problema a breve dovrà essere affrontato”.
“Il gatto è tra le 100 specie più dannose per l’ecosistema a livello mondiale”, afferma Pinna. “Centocinquanta gatti sono tanti e il il litorale di San Vero Milis, dove insistono diverse zone umide, è popolato da numerose specie di uccelli: dai cavalieri d’Italia ai fratini, dai liù ai pettirossi”. Il riconoscimento delle colonie feline, comunque, potrebbe consentire di superare questi timori. L’Assl di Oristano interverrebbe per sterilizzare i gatti e a contenere così l’incremento della popolazione felina nel litorale. “Nella colonia della borgata di Su Pallosu, dove i privati che la gestiscono già hanno provveduto a far sterilizzare gli animali”, ricorda il dirigente della Lipu oristanese, “mi risulta che il numero dei gatti in questi ultimi anni sia diminuito sensibilmente con l’invecchiamento degli esemplari e il blocco delle nascite”.
La gattara delle ‘micio favelas’ ha già provveduto a far sterilizzare buona parte dei gatti delle colonie feline che accudisce: “Ho assunto io l’iniziativa, a mie spese e con l’aiuto di tanti che hanno sostenuto le campagne lanciate in questi anni”, riferisce Pintor, che insiste su un rapido riconoscimento delle colonie da parte del Comune di San Vero Milis. All’amministrazione comunale negli ultimi 15 anni si è già rivolta almeno altre tre volte, ottenendo sempre un diniego, motivato dal fatto che ci si trova a operare in una cosiddetta aera ‘Sic’ di tutela ambientale. Poi si è scoperto che le colonie si trovano fuori da queste aree, seppure a breve distanza. Grazie anche all’aiuto della Lav, Pintor è tornata alla carica col Comune in una battaglia che lo scorso anno è stata segnata anche da episodi poco piacevoli: le micio favelas sono state danneggiate più volte da ignoti e la gattara ha ricevuto minacce.
Vedi: Salvare i gatti o gli uccelli? Il dilemma degli animalisti in Sardegna
Fonte: cronaca agi