Passare troppo tempo in sauna senza un’adeguata idratazione può esporre al rischio di colpi di calore. A lanciare l’allarme uno studio, pubblicato sul British Medical Journal Case Reports, condotto dagli scienziati del Birmingham Heartlands Hospital. Il team, guidato da William McIver, ha descritto il caso di una donna le cui condizioni hanno richiesto il ricovero in ospedale. I colpi di calore, sebbene relativamente rari, possono essere pericolosi, spiegano gli esperti, anche in assenza di fattori di rischio sottostanti, come malattie cardiache, polmonari o neurologiche. Questa condizione, che può verificarsi a seguito di esposizione prolungata a temperature ambientali elevate, si manifesta come un aumento della temperatura corporea oltre i 40 °C, associato a una grave compromissione delle funzioni cerebrali. Il gruppo di ricerca ha curato una paziente di 70 anni, trovata priva di sensi nella sauna della palestra locale, dove stava facendo esercizi di stretching da circa 45 minuti. La sua temperatura corporea aveva raggiunto i 42°C, la pressione sanguigna era estremamente bassa e la frequenza cardiaca notevolmente elevata. La donna aveva avuto una crisi convulsiva dopo l’arrivo al pronto soccorso, e in precedenza aveva ricevuto la diagnosi di diabete di tipo 1. L’equipe medica ha abbassato la temperatura corporea con le bagnature, somministrando liquidi e vitaminici per via endovenosa. Gli esami del sangue hanno evidenziato malfunzionamenti renali e epatici, prove di un lieve infarto e rottura del tessuto muscolare (rabdomiolisi). Nel giro di due ore dal raggiungimento della temperatura corporea normale, la paziente ha ripreso conoscenza, ma nei due giorni successivi ha continuato a provare confusione e stanchezza. Al terzo giorno, la situazione si è risolta, e dopo una degenza totale di 12 giorni, la donna è stata dimessa. Dopo 26 giorni, la paziente manifestava solo un leggero affaticamento e lievi disturbi della funzionalità epatica. Ad oggi, spiegano gli esperti, sono stati riportati solo nove casi simili di malori incorsi a seguito di un uso prolungato della sauna, anche se tre persone sono decedute. “La prognosi del colpo di calore – scrivono gli autori – varia a seconda di fattori del paziente, in particolare l’età sembra giocare un ruolo fondamentale. Ad esempio, se la condizione si verifica negli anziani, il tasso di mortalità è di oltre il 50 per cento. I grandi dataset internazionali evidenziano l’aumento dei decessi che si verificano durante le ondate di calore”. “Questo e altri casi simili – concludono gli scienziati – sottolineano l’importanza di restare idratati durante la sauna, che dovrebbe essere controllata dal personale”. (AGI)