Type to search

Salute: deglutizione di buon cibo innesca ‘piacere’ di mangiare

Share

La deglutizione di buon cibo innescherebbe un meccanismo neurologico capace di darci una sensazione di euforia durante un buon pasto. E’ quanto suppongono gli studiosi dell’Università di Bonn e dell’Università di Cambridge che hanno riscontrato un meccanismo simile nei moscerini. I loro risultati sono stati pubblicati su Current Biology.
Lo studio ha rivelato che le larve dei moscerini hanno speciali sensori, o recettori, nell’esofago che vengono attivati non appena l’animale ingoia qualcosa. Se la larva ha ingoiato del cibo, dice al cervello di rilasciare serotonina. Questa sostanza messaggera, spesso definita anche ormone del benessere, assicura che la larva continui a mangiare. I ricercatori presumono che anche gli esseri umani abbiano un circuito di controllo molto simile. “Volevamo comprendere in dettaglio come l’apparato digerente comunica con il cervello quando si consuma cibo”, afferma Michael Pankratz del Limes Institute (l’acronimo sta per ‘Life & Medical Sciences’) presso l’Università di Bonn: “Per fare ciò, dovevamo capire quali neuroni sono coinvolti in questo flusso di informazioni e come vengono attivati”.
Pertanto, i ricercatori hanno analizzato non solo i percorsi di tutte le fibre nervose nelle larve, ma anche le connessioni tra i diversi neuroni. A questo scopo, i ricercatori hanno tagliato una larva in migliaia di fette sottili come rasoi e le hanno fotografate al microscopio elettronico. “Abbiamo utilizzato un computer ad alte prestazioni per creare immagini tridimensionali da queste fotografie”, spiega il ricercatore. Il passo successivo è stato un vero e proprio compito erculeo: gli assistenti del progetto, Andreas Schoofs e Anton Miroschnikow, hanno studiato come tutte le cellule nervose sono ‘cablate’ tra loro, neurone per neurone e sinapsi per sinapsi. Il recettore di stiramento è cablato ai neuroni della serotonina. Questo processo ha permesso ai ricercatori di identificare una sorta di “recettore di stiramento” nell’esofago. È cablato a un gruppo di sei neuroni nel cervello della larva che sono in grado di produrre serotonina. Questo neuromodulatore è talvolta chiamato anche ‘ormone del benessere’. Garantisce, ad esempio, che ci sentiamo ricompensati per determinate azioni e siamo incoraggiati a continuare a compierle. I neuroni della serotonina ricevono informazioni aggiuntive su ciò che l’animale ha appena ingoiato. “Possono rilevare se si tratta di cibo o meno e anche valutarne la qualità”, spiega l’autore principale dello studio, Andreas Schoofs: “Producono serotonina solo se viene rilevato cibo di buona qualità, il che a sua volta assicura che la larva continui a mangiare”. (AGI)