AGI – Sabato prossimo la Lega non sarà in piazza con i sindacati ma ai gazebo per raccogliere le firme per i referendum sulla giustizia.
Lo dice durante una diretta su Facebook il segretario della Lega, Matteo Salvini. “Ho visto che nonostante ci siano i ballottaggi la sinistra organizza delle manifestazioni il sabato. Ma come? Prima del voto non bisognerebbe stare in silenzio? Noi saremo ai gazebo delle libertà, per una giustizia giusta per un Paese sereno, democratico e solidale con chi lo merita”, spiega.
“Non esiste nessuna ideologia che giustifichi la violenza e l’aggressione- ha aggiunto il leader della Lega – isoliamo i violenti dalle piazze ma teniamole vive e colorate le piazze”.
“La violenza è sempre da condannare” ha sottolineato Salvini che esprimendo “solidarietà ai dirigenti, agli iscritti, ai dipendenti della Cgil, dell’Umberto I, ai poliziotti e ai giornalisti aggrediti. La violenza non è mai giustificabile. Non c’è idea che giustifichi una bastonata. Mai. La violenza non è politica, è violenza e va condannata”.
“I ministri incapaci dovrebbero rispondere delle loro assenze”. Ha detto Salvini, annunciado che la Lega chiederà conto in Parlamento dell’operato della titolare del Viminale, Luciana Lamorgese.
Salvini si è chiesto perché “un estremista di destra come Castellino che aveva un Daspo, non poteva andare allo stadio e aveva il divieto di partecipare a manifestazioni era in piazza del Popolo con il microfono, davanti a migliaia di persone, a inneggiare alla violenza. Possibile che nessuno se ne sia accorto? Chi glielo ha permesso? Chi non lo ha impedito? Chi è l’attuale ministro dell’Interno? Ha fatto tutto quello che doveva e poteva? O è incapace, inadeguato, imprepararto, oppure è peggio. A chi è convenuto che ieri una manifestazione con migliaia di persone perbene, di tutte le idee politiche, le finisse in vacca per copa di 50 o 1.200 criminali e delinquenti? Spero che non ci sia nessun secondo fine”.
Infine su Forza Nuova il leader della Lega ha spiegato che “I partiti non si sciolgono per decreto. C’è una legge, non si sciolgono in base all’umore di qualche parlamentare del Pd o di qualche pseudo intellettuale di salotto. C’è la legge, rispettiamola”.
Source: agi