Maria Mayer e Ludwig Gisch: una coppia di argentini con due figli come tante, che nel 2017 aveva scelto di trasferirsi in Slovenia per sfuggire a una quotidianità sempre più difficile e faticosa nel Paese latinoamericano. Due persone normali, carine, a detta dei vicini. Peccato che fossero spie russe e che la notte scorsa hanno fatto ritorno a Mosca, come Artyom e Anna Dultsev, nell’ambito del maxi-scambio di prigionieri tra Russia e Occidente, il più imponente dai tempi della Guerra Fredda.
La loro vera identità era così ben celata che neanche i figli sapevano di essere russi: tra di loro hanno sempre parlato spagnolo e la lingua russa non la conoscono, ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, sottolineando che il presidente Vladimir Putin, accogliendo la famigliola felice ed emozionata all’aeroporto, ha salutato i due ragazzi con un ‘buenas noches’. “Hanno chiesto chi stavano incontrando, non sapevano nemmeno chi fosse Putin”, ha aggiunto il portavoce.
La coppia è un esempio perfetto di agenti ‘sotto copertura’: diversamente dagli 007 che lavorano come ‘diplomatici’ nelle ambasciate in tutto il mondo, questo tipo di operativi non ha alcun legame con Mosca, viene addestrato a passare per uno straniero ordinario, spesso con figli per avvalorare l’immagine di normalità. Nel caso dei Dultsev, Maria aveva una galleria d’arte online e Ludwig una startup. I figli venivano spesso visti a giocare nel giardino dell’abitazione a Lubiana dai vicini. (AGI)
SCA
Russia: come in una serie tv, vita segreta di una coppia di spie (2)
Pubblicato: 02/08/2024 14:11
(AGI) – Roma, 2 ago. – Sfruttando la presenza dello Slovenia nell’area Schengen e giocando sull’immagine di innocui genitori fuggiti da un Paese più turbolento per la tranquilla vita di Lubiana, si ritiene che la coppia abbia per anni viaggiato in lungo e in largo per l’Europa, svolgendo compiti per l’intelligence russa. La serie Usa ‘The Americans’ uscita nel 2013 e proseguita per ben sei stagioni con un grosso successo di pubblico, non è certo campata per aria né nata per caso: sullo schermo scorre la vita di due insospettabili agenti sovietici, ‘mimetizzati’ in un sobborgo di Washington come irreprensibile coppia americana.
Anche in Slovenia nessuno aveva mai immaginato nulla, fino al dicembre 2022 quando la polizia aveva fatto irruzione in casa loro, arrestandoli con l’accusa di spionaggio per la Russia. I due ragazzi, una femmina e un maschio erano stati dati in affidamento, mentre i genitori erano stati rinchiusi in carcere in attesa del processo.
Nella perquisizione del loro ufficio erano stati trovati così tanti soldi in contanti che c’erano volute ore per contarli, aveva fatto sapere all’epoca una fonte ai media, sottolineando che i due si erano sempre rifiutati di collaborare dopo l’arresto e non avevano detto nulla agli investigatori. Tuttavia, funzionari russi avevano subito ammesso in via riservata che i due erano agenti e da allora erano cominciati i colloqui per un possibile scambio di prigionieri. (AGI)