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Russi contro russi in coda al consolato: “Putin, Putin!”, “No, è un assassino!”

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Quello che non può accadere fuori dai seggi russi succede nella coda per entrare al consolato russo di Milano e votare alle elezioni presidenziali: sostenitori e oppositori di Putin si confrontano animatamente, si urlano in faccia, si mandano a qual paese, portano cartelli e strappano volantini.

“Ucciso dal regime di Putin” ha scritto su un cartello una ragazza arrivata intorno a mezzogiorno, ora in cui aveva invitato a votare lo stesso Navalny. Il cartello, anzi il poster, con la sua foto al centro ha la scritta ‘15-17 marzo elezioni presidenziali in Russia. Il mio candidato Aleksey Navalny ucciso dal regime di Putin”.

Su un altro cartello si legge: “Putin deve essere punito. E’ un assassino. Libertà per tutti i prigionieri politici”, e la ragazza che lo regge spiega: “Sono contro Putin e sono qui per Alexei Navalny. Non voglio più vedere un assassino al potere. Sono qui anche per vedere le persone come me. Siamo più dei putinisti. Loro sono tanti, ma noi di più”, dice un’altra ragazza con in mano un cartello con la scritta in inglese “Putin deve essere punito. È un assassino. Libertà per tutti i prigionieri politici”. Un gruppo di donne improvvisa cori contro Putin, un altro gruppo replica subito scandendo: “Putin, Putin, Putin”.

Lunga fila a mezzogiorno anche all’ambasciata di Roma, dove però si fanno sentire solo le persone che si oppongono al presidente in carica, non chi lo sostiene.