Rapine e spaccio di droga in pieno giorno sotto gli occhi dei cittadini in quello che, a causa di un degrado diffuso, rischia di diventare un problema per le forze dell’ordine, nell’anno del Giubileo, a due passi dal Vaticano. E’ il quartiere Aurelio, fino a qualche anno fa fiore all’occhiello a poca distanza dal centro storico, e oggi, come altre zone della Capitale, ostaggio della microcriminalità. “Ogni giorno un problema: qualche giorno fa c’è stata una rissa tra migranti. Si tratta di persone ospitate in un centro di accoglienza su via Aurelia. Gli stessi, il pomeriggio del 31 dicembre, hanno rapinato un ragazzo di 20 anni. In più spacciano droga e infastidiscono i residenti”, spiega all’AGI un negoziante della zona. Tra Circonvallazione Cornelia e Largo Boccea sono diversi, in effetti, gli abitanti preoccupati dalla situazione. Uno di loro, nei giorni scorsi, è stato addirittura minacciato. “Mi hanno detto di farmi gli affari miei, altrimenti l’avrei pagata”, racconta. “Ho una moglie e un figlio, sinceramente preferisco non rischiare”, spiega motivando così la mancata denuncia ai carabinieri che pure, insieme alla polizia, fanno quel che possono per tenere sotto controllo la situazione. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, il quadrante nord-ovest, di cui fa parte anche l’Aurelio, è quello nel quale, in percentuale, vengono commessi meno reati. Dunque è difficile – come chiedono a gran voce i residenti -, aggiungere agenti in strada. “Il problema non sono solamente i crimini commessi, ma il degrado che, ogni giorno, è sotto gli occhi di tutti”, ribattono i gruppi di quartiere sempre più sul piede di guerra. (AGI)