“La situazione di Capannelle è nota al Comune di Roma da anni. Quel che probabilmente è meno noto al Comune di Roma, stando a certe dichiarazioni che seppur ripetute non diventano vere, è che da quando assieme al ministro Lollobrigida abbiamo preso in carico la gestione dell’ippica, i finanziamenti a Capannelle non hanno subito tagli, rimanendo sostanzialmente invariati”. E’ quanto dichiara il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra.
“Da mesi e mesi il Comune di Roma si è impegnato a trovare una soluzione e intanto passano infruttuosamente i giorni e le dichiarazioni, all’insegna di un sempre più preoccupante scaricabarile”, prosegue La Pietra. “I lavoratori di Capannelle si aspettano risposte dal Comune di Roma ben diverse da quelle finora pervenute da chi ha, in maniera esclusiva, la responsabilità di individuare una via percorribile per il futuro dell’ippodromo della capitale”.
“Il Comune di Roma non può chiedere ai cittadini romani di mettere cinque milioni di euro sull’ippodromo, di proprietà del Comune, ma può chiedere agli italiani di metterli al posto dell’amministrazione capitolina? Il bando del Comune di Roma va deserto, ma secondo il Comune la colpa non è del Comune”, rimarca il sottosegretario. “E’ del Masaf, del governo, dello Stato e di questo passo arriveremo ad addossare le responsabilità anche alle cavallette, in perfetto stile Blues Brothers?”.
“Capannelle per continuare a esistere, non mi stancherò di ricordarlo, ha bisogno di una forte assunzione di responsabilità da parte del Comune di Roma nei confronti dei lavoratori dell’ippodromo, degli appassionati di ippica e dei cittadini romani che gli hanno affidato l’amministrazione della città, Capannelle compreso”, conclude La Pietra. (AGI)