Accettare di vivere nell’inferno (del traffico) per un anno abbondante per poi iniziare a vivere, dopo un anno di pausa giubilare e un altro anno di purgatorio, in una città nuova, funzionale, con i mezzi di trasporto efficienti, piste ciclabili razionali (se non tutte, la maggiora parte). Questa è la promessa dell’amministrazione capitolina che chiede agli abitanti di Roma di sopportare disagi indicibili per avere dal 2025 una città più bella e anche più praticabile, una vera capitale europea con una mobilità sostenibile, edifici messi in sicurezza dopo lavori di ristrutturazione e restyling.
Il pacchetto di lavori per il Giubileo da effettuare nella capitale in poco più di un anno comprende un totale di 184 opere, di cui 87 sono considerate “essenziali e urgenti”, mentre altre 97 sono classificate solo come “essenziali” con un valore totale di 2,909 miliardi di euro, di cui oltre 1,3 miliardi sono finanziamenti specifici per il Giubileo. Inoltre, sono previsti 336 interventi su oltre 200 siti archeologici e culturali all’interno del programma Pnrr ‘Caput Mundi’, con un finanziamento di 500 milioni di euro. L’intero piano ammonta quindi a 3,5 miliardi di euro.
Sono previsti 32 progetti di riqualificazione e valorizzazione di importanti aree e piazze cittadine, 23 progetti di accessibilità e mobilita (esempio, lavori sulle linee metropolitane), 8 progetti dedicati al capitolo accoglienza e partecipazione (nuovo ostello della gioventù, bagni pubblici) e 24 progetti relativi al settore Ambiente e Territorio.
Presentando il secondo ‘Rapporto alla città’, il sindaco Gualtieri ha fornito il numero di cantieri aperti a ottobre in città: 1322. Si tratta di lavori in corso per le ‘grandi opere’ – cinque megaprogetti: il sottopasso di Piazza Pia, il restyling di Piazza San Giovanni, della zona che interessa Piazza dei Cinquecento e Piazza della Repubblica, del parcheggio e restyling di Piazza Risorgimento, della Città dello sport a Tor Vergata – e tanti altri cantieri invece in città per riqualificare strade, aree archeologiche, palazzi, chiese, ecc.. Un numero incredibile destinato anche a crescere nei prossimi mesi (lo ha detto lo stesso sindaco) con l’obiettivo di finire i lavori in tempo per dicembre 2024 o al massimo inizio 2025. Intanto, per oltre un anno, i cittadini sono destinati a vivere in una sorta di inferno dantesco: si trovano bloccati nel traffico – con la propria auto o con i mezzi pubblici – senza parcheggi, con i vigili non sempre comprensivi (capita che le multe per auto con due ruote sul marciapiede arrivino dopo mezzanotte, un vero accanimento), a causa della rivoluzione della viabilità per le ‘grandi opere’ e per i cantieri che spuntano come funghi.
Perché torni a Roma la ‘Grande bellezza’, l’amministrazione capitolina sfrutta una congiuntura irripetibile: i fondi per il Giubileo del 2025 quando sono attese in città centinaia di milioni di persone e quelli del Pnrr destinati ai Pui o Progetti urbani integrati (oltre ai Cup, i progetti d’investimento pubblico identificati, appunto, dai codici unici di progetto). In aggiunta a questa pioggia di denaro, ci sono fondi privati destinati a costruzione di parcheggi e ristrutturazioni. Mancheranno, è vero, ulteriori miliardi di finanziamenti che sarebbero arrivati se il sogno di Expo 2030 non fosse miseramente sfumato, ma la portata economica dell’operazione Giubileo è senza precedenti: si tratta di circa 3,5 miliardi di euro la maggior parte dei quali da spendere nel giro di uno-due anni. E così Roma si è trasformata nel giro di pochi mesi in un grande cantiere. Un “cantiere a cielo aperto” come l’ha definita lo stesso sindaco Roberto Gualtieri. Il primo cittadino ha spiegato che “senza cantieri non c’è futuro” e ha definito “inevitabili” i disagi, appellandosi ai suoi concittadini perché lo aiutino in questo progetto rivoluzionario. Ma quali sono i cantieri che incidono in maniera significativa sul traffico e sulla qualità della vita dei romani? Quanti finiranno nel 2024 e quanti ancora proseguiranno nel 2025 e negli anni successivi? Tra questi ultimi c’è già una certezza: l’opera a cui Gualtieri ha detto di tenere di più, la realizzazione della stazione della Metro C a Piazza Venezia che non sarà solo “una stazione di metropolitana, ma anche un polo museale unico al mondo” non sarà pronta prima del 2033. I lavori per quest’opera mastodontica (85 metri di profondità massima di scavo, 66mila metri cubi di scavo archeologico, 27 scale mobili, 6 ascensori, 230 metri di porte di banchina: costo 700 milioni di euro), infatti, dureranno dieci anni, anche se il sindaco auspica di finire con un paio d’anni di anticipo.
E sono soprattutto i lavori di riqualificazione delle strade quelli che provocano i maggiori disagi. Soprattutto quelli all’interno della città: 800 chilometri della grande viabilità dove i lavori prevedono che si scavi fino a 50 cm di profondità per fare un nuovo manto stradale che, si spera, “duri almeno 15-20 anni”. Al momento è stato già superato il 30% del piano (“Abbiamo chiuso cantieri attesi da decenni e riqualificato circa 20 km tra gallerie, ponti e marciapiedi”, ha detto il sindaco).
L’obiettivo dichiarato è di rifare completamente entro questa consiliatura, ossia entro il 2026, il 100% della viabilità principale e una prima tranche importante di quella secondaria. Per rifare le strade dai fondi per il Giubileo ci sono 171 milioni di euro (125 per i lavori affidati all’Anas e 47 per quelli gestiti dal Dipartimento Csimu di Roma Capitale per risanare circa 85 chilometri di grande viabilità), a cui si aggiungono altri 31 milioni per le pavimentazioni di 10 chilometri di strade storiche e 14 per Lungotevere. Oltre a questi ci sono 20 milioni di euro l’anno per tre anni di fondi del Campidoglio. Per la prima volta i lavori si svolgono esclusivamente di notte, dalle 21 alle 6 del mattino, il che comporta a fronte di minori disagi di un costo dei soli lavori aumentato del 30% più spese di oneri accessori. Malgrado ciò, i disagi sono enormi anche perché i cantieri aprono a ripetizione e, spesso, ‘a sorpresa’. Gli ultimi in arrivo sono stati appena annunciati da Ornella Segnalini, assessora ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture: “Proseguiamo con i cantieri giubilari su viale Trastevere. Nel frattempo, abbiamo iniziato i lavori notturni sul lungotevere Thaon di Revel e stiamo procedendo anche con la riqualificazione delle pavimentazioni storiche nella zona del Vaticano, per l’apertura della Porta Santa. È iniziato anche il cantiere in via dei Corridori, nella tratta tra via del Mascherino e largo del Colonnato”.
Ma non finisce qui. A contribuire a rendere invivibile Roma ci sono anche altri lavori, a partire da quelli dell’Acea per le fognature, oppure quelli per la rete elettrica o quella telefonica. Per non parlare di improvvise voragini che saltuariamente si aprono in strade centrali o secondarie della città. Lavori difficilmente quantificabili perché spesso effettuati in emergenza o rapidamente e gestiti dai i municipi. Sono proprio questi ultimi, inoltre, a occuparsi dei lavori su circa 7mila chilometri della rete stradale cittadina (al di fuori degli 800 chilometri gestiti da Roma Capitale).
A questi lavori si aggiungono, infine, quelli per le piste ciclabili. A quanto appreso dall’AGI, non saranno eliminate quelle più discusse, che non servono ai ciclisti ma contribuiscono all’aumento del traffico (quali Pineta Sacchetti, Via Gregorio VII e Porta Cavalleggeri, ma ce ne sono molte in città) che in futuro saranno modificate mentre sarà realizzata una rete cittadina di 54 chilometri da avviare nel 2024 e concludere nel 2026 per una spesa di 14 milioni. A questo, si aggiunge un investimento di 600mila euro per la ciclabile Piazzale Aldo Moro-Cnr-Biblioteca Nazionale-Termini i cui lavori, per la gioia dei romani, sono iniziati a ottobre. (AGI)
CAU