La bozza della manovra introduce meccanismo simile alla laurea
In via sperimentale, per il biennio 2024-2025, i lavoratori in regime contributivo potranno riscattare i periodi “non coperti da retribuzione e di adempimenti relativi a obblighi contributivi”, parificandoli a periodi di lavoro.
Lo prevede la bozza della manovra che per i vuoti contributivi introduce un sistema simile al riscatto della laurea.
I vuoti saranno riscattabili “nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi”. I versamenti potranno essere effettuati in un’unica soluzione o in massimo 120 rate mensili, ciascuna di importo non inferiore a 30 euro, senza applicazione di interessi per la rateizzazione. Per i lavoratori del settore privato l’onere per il riscatto potrà essere sostenuto dal datore di lavoro destinando a tale scopo, gli eventuali premi di produzione. In tal caso, è deducibile dal reddito di impresa e da lavoro autonomo.
ANSA