AGI – Circa 275mila persone rischiano di rimanere a piedi se dovessero arrivare altre riduzioni della capienza massima consentita sui mezzi pubblici. A sottolinearlo è uno studio di Asstra che spiega come solo nelle ore di punta mattutine “si rischierebbe di non poter soddisfare da oltre 91 mila (ipotesi capienza massima consentita al 75%) a circa 550 mila spostamenti ogni giorno (scenario al 50%), arrecando un notevole disservizio quotidiano all’utenza. In termini di singola persona, significherebbe ad esempio, nell’ipotesi di riduzione al 50% della capienza massima consentita, impedire a circa 275 mila persone al giorno di beneficiare del servizio di trasporto sia per motivi di studio che di lavoro”.
“Appare evidente”, rileva Asstra, “come le ulteriori limitazioni al servizio di Tpl obbligherebbero buona parte dell’utenza a fare ricorso alla mobilità privata per continuare ad effettuare i propri spostamenti. Ipotizzando che l’utenza trasferisca le proprie abitudini di mobilità dal mezzo pubblico all’autovettura, una riduzione della capienza massima nei mezzi di trasporto potrebbe generare da oltre 42 mila a oltre 250 mila spostamenti in auto in più ogni giorno solo nelle ore di punta mattutine”.
Inevitabili sarebbero le ripercussioni negative in termini emissioni inquinanti, soprattutto nei grandi centri urbani, ed emissioni climalteranti, senza considerare gli effetti sulla congestione stradale derivanti da un maggiore utilizzo del suolo e sul tasso di incidentalità.
Passeggeri dimezzati a settembre, sul trasporto pubblico. Anche con la riapertura delle scuole le frequentazioni dei mezzi pubblici non hanno ancora recuperato i livelli ordinari e si registra un calo tra il 50% e il 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con perdite per circa 8 milioni di viaggi al giorno. Le indagini svolte dall’associazione presso gli operatori del trasporto pubblico locale hanno evidenziato che anche nelle ore di punta mattutine e pomeridiane, momenti della giornata in cui avviene la maggior concertazione di passeggeri a bordo dei mezzi, sono stati rispettati i limiti alla capienza dell’80% stabiliti dal Dpcm del 7 settembre scorso.
E, secondo Asstra, “in presenza di una riduzione ulteriore del valore del coefficiente di riempimento dei mezzi attualmente consentito (80%) risulterebbe difficile per gli Operatori del Tpl continuare a conciliare il rispetto dei protocolli anti Covid-19 e garantire allo stesso tempo il diritto alla mobilità per diverse centinaia di migliaia di utenti ogni giorno, con il conseguente rischio di fenomeni di assembramento alle fermate e alle stazioni”.
Vedi: Resteranno a piedi 275mila persone se la capienza sui mezzi verrà dimezzata
Fonte: economia agi