“Confesso: sono molto preoccupato. Come padre prima ancora che come senatore o come candidato. Il mondo sembra impazzito. Fioccano dichiarazioni roboanti sempre più dure, la diplomazia sembra essere diventata una parolaccia, la politica non conta nulla o quasi. E in questo caos l’Europa sembra paralizzata, muta, irrilevante. Ecco perché chiediamo con forza gli Stati Uniti d’Europa come unico orizzonte di chi vuole l’esercito europeo, la difesa comune ma anche una politica estera e diplomatica degna di questo nome”. Così il leader di Iv Matteo Renzi. “Il mondo rischia di precipitare e mentre noi proponiamo l’idea degli Stati Uniti d’Europa il livello del dibattito delle altre forze politiche è imbarazzante – continua -. Ieri la presidente Meloni non ha parlato di Nato, di Stati Uniti d’Europa, ma ha creato il canale Telemeloni per polemizzare con Elly Schlein su piccole beghe locali. Ma come è possibile, mi domando? Il mondo è in crisi e noi abbiamo due candidate alle Europee che anziché provare a cambiare le cose bisticciano su Telemeloni e Teletubbies? E il ministro degli Esteri Tajani che fa? Prende una iniziativa diplomatica? Macché. Si candida anche lui alle Europee. E anche lui come Meloni e Schlein dice che pure se eletto non andrà in Europa. Ma ci rendiamo conto? Serve lavorare per la difesa comune, l’esercito europeo e allo stesso tempo una grande iniziativa diplomatica europea per costruire la pace. Non per strumentalizzarla come fanno i pacifinti a cinque stelle. Per la pace serve la politica. Per la pace serve l’Europa. Ecco perché noi lanciamo gli Stati Uniti d’Europa, un progetto di grande respiro, un sogno, una sfida. Gli altri si accapigliano litigando come bambini bizzosi. Noi proviamo a offrire una proposta politica. E questa è la ragione per la quale mi candido, per la quale vi chiedo di scrivere Renzi sulla scheda, per la quale sono disposto a lasciare Roma per andare a Bruxelles: iniziare a costruire gli Stati Uniti d’Europa. La pace si costruisce così, non con gli slogan. E l’escalation si evita con la diplomazia, non con i toni muscolari. Chi vota per gli Stati Uniti d’Europa non vota per me: vota per sè. Anzi: per i suoi figli”. (AGI)
FED