Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della legge sul contrasto della povertà, il riordino delle prestazioni di natura assistenziale e il rafforzamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali.
Il decreto introduce, a decorrere dal 1° gennaio 2018, il Reddito di inclusione (ReI), quale misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
Il ReI è condizionato all’adesione a un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. Viene riconosciuto in particolare agli appartenenti ad un nucleo familiare con valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro.
Sono prioritariamente ammessi al REI i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni.
Il ReI è articolato in due componenti:
Il ReI sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.
La domanda va presentata dall’interessato o da un componente del nucleo familiare presso i punti per l’accesso al REI che verranno identificati dagli Ambiti territoriali o dai Comuni.
Il versamento del beneficio è condizionato all’avvenuta sottoscrizione del Progetto personalizzato e decorre dal mese successivo alla richiesta. Il beneficio economico viene erogato mensilmente attraverso una Carta di pagamento elettronica (Carta REI).
I singoli Comuni, o in maniera associata a livello di Ambiti territoriali, devono avviare i Progetti personalizzati di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, che vengono costruiti insieme al nucleo familiare.
Per finanziare il Reddito di inclusione è stato istituito il Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, con una dotazione strutturale che l’ultima legge di bilancio ha portato a 1,7 miliardi dal 2018.
Nell’attesa del Reddito di inclusione, il Governo ha completamente ridisegnato il SIA (sostegno per l’inclusione attiva), già sperimentato in molte realtà, rendendolo una
misura «ponte» fino all’introduzione definitiva del nuovo strumento.