AGI – I carabinieri hanno recuperato i cimeli di Ayrton Senna, rubata pochi giorni fa in una casa in provincia di Asti. Due le persone che sono finite in manette. La collezione, del valore di 300 mila euro circa, comprende le tute indossate nelle gare dal campione, le bandiere autografate, diverse collezioni di modellini in scala delle auto utilizzate nelle gare e numerosi oggetti da lui posseduti in vita. Il tutto era custodito nella casa di campagna, ad Isola d’Asti, di un collaboratore dell’Istituto Ayrton Senna che opera in Brasile a favore dei bambini poveri e che organizza mostre benefiche per la raccolta fondi.
Sono stati alcuni vicini di casa a dare l’allarme dopo aver visto per due sere una macchina sospetta aggirarsi in zona. Il proprietario, che non tornava da mesi a causa del lockdown, giunto nell’abitazione di campagna non ha potuto fare altro che constatare quanto paventato. La finestra era stata divelta, gli interni messi a soqquadro, soprammobili e quadri erano spariti. Ma soprattutto il proprietario ha constatato era stata trafugata l’intera collezione di cimeli del campione.
Sono stati i carabinieri di Castagnole delle Lanze e Canelli, intervenuti per il sopralluogo, a dare in poche ore un nome agli autori e a recuperare l’intera refurtiva. Giunti sul posto per i rilievi tecnici, i militari hanno visto sopraggiungere da una strada sterrata a fari spenti una macchina corrispondente alla descrizione fatta dei testimoni. Spente le luci dell’abitazione, i carabinieri sono andati incontro all’auto dei sospettati, i quali vistisi scoperti, si sono dati alla fuga, ma sono stati bloccati dopo qualche chilometro.
Gli arrestati sono due giovani, uno di 31 anni residente in provincia di Taranto e un altro di 32 anni residente a Canelli, entrambi con precedenti. A casa di uno di loro, i militari hanno ritrovato l’intera refurtiva, che era in attesa di essere piazzata sul mercato. “È stata fondamentale la collaborazione del vicinato”, afferma il comandante provinciale dei Carabinieri di Asti, Tenente Colonnello Pierantonio Breda. Le indagini proseguono. “L’obiettivo – spiega il capitano Alessandro Caprio, comandante della compagnia dei Carabinieri di Canelli – è ricostruire il possibile canale di riciclaggio della preziosa merce, interamente restituita al proprietario. Dall’analisi del materiale informatico cellulare sequestrato agli indagati, è stata riscontrata una chat WhatsApp in cui venivano postate le fotografie dell’intera collezione di Senna per ottenere una valutazione economica dei beni da poter poi vendere sul mercato nero o tramite piattaforma web dove si concentrano inconsapevoli collezionisti disposti a pagare somme ingenti per articoli del genere”.
Vedi: Recuperata la collezione dei cimeli di Ayrton Senna
Fonte: cronaca agi