Debito e rating: il Portogallo batte l’Italia, e neanche di poco.
Oggi lo spread BTP-Bund è in calo dopo la decisione dell’agenzia di rating Moody’s di confermare il rating “Baa3” del debito pubblico italiano, alzando l’outlook da “negativo” a “stabile”.
Detto questo, lo spread Italia-Germania a 10 anni può solo impallidire rispetto al differenziale Portogallo-Germania che, in queste stesse ore, dopo la promozione del rating portoghese da parte sempre di Moody’s, scende fino a 58,7 punti base.
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L’agenzia ha infatti premiato i compiti che Lisbona continua a fare a casa – assicurando una traiettoria discendente al rapporto debito-Pil -, alzando il rating di ben due livelli.
Spread BTP-Bund giù post Moody’s. Ma i trader guardano al miracolo del Portogallo
Lo spread BTP-Bund si restringe oggi fino a 172 punti base circa nella giornata di oggi, a fronte di tassi dei BTP a 10 anni che fanno dietrofront, scendendo al 4,32%.
Il governo Meloni ha subito cantato vittoria dopo il junk di Moody’s schivato, ma gli investitori in queste ore guardano soprattutto al miracolo del Portogallo.
A dispetto della crisi politica che ha colpito il paese e che si è tradotta nelle dimissioni del primo ministro Antonio Costa, sempre Moody’s ha alzato infatti di ben due gradini il giudizio di lungo termine sul debito del Portogallo, portandolo da Baa2 ad A3.
Ebbene sì, il rating del Portogallo è entrato nel club delle valutazioni più alte della scala dei valori di Moody’s: quello pari ad A.
La crisi politica esplosa in Portogallo non ha impedito all’agenzia di premiare il rating sul debito pubblico del paese.
Moody’s ha motivato l’upgrade, annunciato così come nel caso di quello sull’Italia venerdì scorso 17 novembre, con gli effetti che sul merito creditizio del paese avranno “nel corso del medio periodo le riforme economie e fiscali” lanciate da Lisbona, così come, anche, con le conseguenze positive del “deleveraging del settore privato” e del “continuo rafforzamento del settore bancario”.
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Ebbene sì, se il rating del Portogallo è stato alzato al club delle valutazioni pari ad A, per la precisione ad A3 da Baa2, è anche grazie alla fiducia che Moody’s ripone nella capacità del paese di proseguire in modo efficiente nel percorso delle riforme.
Scattano così oggi i buy non solo sui BTP, ma anche sui bond portoghesi.
Spread Portogallo-Germania: 1/3 rispetto a differenziale Italia-Germania
L’effetto è lampante, così come è lampante la differenza tra lo spread Italia-Germania e lo spread Portogallo-Germania.
Lo spread BTP Bund a 10 anni certo sta beneficiando della raffica di annunci arrivati in queste ultime settimane da diverse agenzie di rating, culminati venerdì scorso con il verdetto di Moody’s: quello considerato più importante di tutti, in quanto un downgrade avrebbe fatto scivolare il giudizio sul debito pubblico dell’Italia al di sotto del livello di investment grade, portandolo a “junk”, ergo spazzatura.
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Invece Moody’s ha lasciato invariata la valutazione, alzando contestualmente quell’outlook che aveva peggiorato a negativo subito dopo la caduta del governo Draghi.
Lo spread BTP-Bund è sceso così fin dall’inizio della sessione odierna al minimo in due mesi, a 171,4 punti base, per poi ridurre le perdite e oscillare attorno a quota 172 punti base.
Un bel progresso, se si considera che, lunedì scorso, come fa notare un articolo di Reuters, il differenziale viaggiava attorno a quota 185. E un miglioramento indiscutibile rispetto a qualche settimana fa, dopo che, con lo scatto a 200 punti base successivo alla pubblicazione della Nadef (Nota di aggiornamento al Def) da parte del governo Meloni, era arrivato a balzare anche fino a quota 210.
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Il calo dello spread BTP-Bund e dei tassi è avvenuto dopo l’annuncio della Bce di Christine Lagarde – che ha blindato il PEPP, strumento noto anche come QE pandemico – e dopo, anche, la raffica degli annunci sull’Italia che hanno avuto come mittenti diverse agenzie di rating.
Il risultato è che i tassi dei BTP hanno puntato verso il basso allontanandosi sempre di più dalla soglia pericolo del 5% sfondata agli inizi di ottobre.
Questi numeri, tuttavia, impallidiscono decisamente di fronte a quelli relativi al debito del Portogallo.
Lo spread Portogallo-Germania a 10 anni viaggia infatti attorno a 58,7 punti base, praticamente a un valore pari a 1/3 circa rispetto allo spread BTP-Bund.
I tassi dei bond portoghesi a 10 anni si muovono attorno al 3,18%.
Alla fine del 2022, i tassi del Portogallo oscillavano attorno al 3,58%, a fronte di uno spread di 100 punti circa.
Va menzionata a tal proposito anche la ritirata dallo spread BTP-Bund nel corso del 2023:
il differenziale è sceso per l’appunto attorno a 172 punti base circa dai 212 di fine 2022, a fronte di tassi sui BTP in calo dal 4,70% al 4,32%.
Moody’s indica forte riduzione del rapporto debito-Pil portoghese
Così si legge nel comunicato con cui Moody’s ha fatto il suo grande annuncio sul rating del debito sovrano del Portogallo.
In particolare, l’agenzia di rating ha detto di stimare un continuo miglioramento dei conti pubblici del paese, nello specifico del rapporto debito-Pil che, a suo avviso, continuerà a scendere attestandosi lievemente al di sopra del 100% del Pil nel corso del 2024 (rispetto al 140% circa dell’Italia).
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Quel ratio debito-Pil del Portogallo, ha sottolineato Moody’s nella nota, è sceso di ben 16,4 punti percentuali rispetto ai livelli precedenti la pandemia Covid-19 del 2019, scivolando al minimo dal 2010.
“Con una riduzione così forte del debito pubblico – si legge nel comunicato – il Portogallo è una eccezione tra le economie avanzate monitorate da Moody’s. Soltanto la Grecia (Ba1 con outlook stabile), Cipro (Baa2 con outlook stabile) e l’Irlanda (Aa3 con outlook stabile) mostreranno flessioni anche più marcate nei rapporti debito-Pil nel periodo compreso tra il 2019 e il 2024″.
L’upgrade del rating del debito pubblico del Portogallo si spiega anche con le “prospettive di crescita di medio termine solide”.
Moody’s ha scritto di prevedere infatti che il Pil portoghese salirà nel corso dei prossimi cinque anni del 2% circa, in linea con le stime di Lisbona relative alla sua crescita potenziale.
L’agenzia ha messo in evidenza a tal proposito come il potenziale di crescita del Pil del Portogallo sia “cresciuto in modo significativo nel corso dell’ultimo decennio, grazie a una gamma di riforme economiche e del mercato del lavoro che hanno aumentato la competitività e l’occupazione” del paese.
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Nel breve termine la crescita del Pil del Portogallo è attesa rallentare al +1,6% nel 2024 rispetto al +2,1% del 2023, a causa della politica fiscale e politica monetaria restrittive.
“Detto questo, la crescita dell’occupazione, la forza del turismo e l’accelerazione delle spese dei fondi UE (con il piano PNRR) sosterranno” l’economia. Tanto che, secondo Moody’s, la crescita del Pil portoghese accelererà il passo fino a +1,9% entro il 2025, grazie alla domanda sia estera che domestica”.
Per fare un paragone, per il Pil dell’Italia le stime di Moody’s sono decisamente meno rosee: l’agenzia calcola un potenziale di crescita (per il Pil italiano), nell’arco di questo decennio, attorno allo 0,8%.
A partire dal 2030, l’agenzia di rating stima inoltre una flessione graduale del potenziale di crescita allo 0,6%, a causa dei trend demografici.
di Laura Naka Antonelli – fonte: https://www.finanzaonline.com/