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Rapporto Sviluppo Lavoro Italia, gap Nord-Sud ma segnali ripresa

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Nel Rapporto ‘La domanda di lavoro per bacino dei centri per l’impiego 2023’ di Sviluppo Lavoro Italia si conferma il divario territoriale tra Nord e Sud del Paese, con segnali di ripresa nel Mezzogiorno. In questa edizione, il rapporto propone una particolare chiave di analisi. L’obiettivo è misurare, attraverso i dati delle Comunicazioni Obbligatorie, la domanda di lavoro espressa dalle aziende sul territorio nazionale.
Sono stati presi in considerazione sei dimensioni di analisi: la capacità del territorio di esprimere un fabbisogno di manodopera costante nel tempo; la presenza di imprese con saldi occupazionali positivi a carattere permanente; l’intensità della domanda di lavoro a carattere permanente; la quota di assunzioni di giovani; la quota di assunzione di donne; l’incidenza delle assunzioni di lavoratori con elevate competenze (high skills).
“L’analisi conferma le differenze territoriali nel nostro Paese: il Nord e alcune zone costiere del Centro presentano valori significativamente più alti rispetto al Mezzogiorno. Si conferma una domanda di lavoro, in questi territori, che garantisce maggiori opportunità professionali per giovani e donne ed esprime, al contempo, una forte richiesta di competenze avanzate nei settori chiave dell’industria e dei servizi”, spiega il presidente di Sviluppo Lavoro Italia, Paola Nicastro. “In tale scenario – prosegue – non mancano però delle eccezioni. In alcune aree del Mezzogiorno si osservano performance in linea con quelle registrate al Centro-Nord, sia rispetto alle singole dimensioni di analisi che all’indicatore di sintesi”.
Il 70,2% delle aziende che hanno effettuato assunzioni l’anno precedente continua ad assumere anche l’anno successivo. La quota di assunzioni dei giovani con età inferiore ai 29 anni supera il 45% in alcuni territori del Nord, mentre in alcune aree del Mezzogiorno è inferiore al 20%. Per quanto riguarda l’inserimento occupazionale delle donne, analizzato nel periodo che va dal III trimestre 2022 al II trimestre 2023, si osserva che alcuni territori del Mezzogiorno hanno percentuali tra le più elevate a livello nazionale. Permangono tuttavia ampi divari territoriali: la quota di contratti di lavoro destinati alle donne in alcune aree supera il 50% mentre in altri è al di sotto del 25%.
“I dati ci dicono, pertanto, che le azioni da intraprendere sono ancora molte. Sviluppo Lavoro Italia intende raccogliere queste sfide e in stretta sinergia con il Ministero del Lavoro, le Regioni e Province Autonome, continuare a lavorare per rendere il nostro mercato del lavoro più inclusivo per i cittadini, con un’attenzione particolare alle donne e ai giovani”, conclude Nicastro. (AGI)
LIL