Il sindacato dei militari chiede di essere parte civile nel procedimento per la morte di Ramy Elgaml. “Le immagini del video trasmesso dai media nazionali ci raccontano una verità che avvalora un’altra ricostruzione rispetto a quella ufficiale dei carabinieri riportata da fonti di stampa – si legge in una nota firmata da Luca Marco Comellini, Segretario Generale del Sindacato dei Militari -. Per questa ragione, tramite l’avvocato Barbara Indovina, legale dei familiari del ragazzo deceduto, abbiamo acquisito dalla persona offesa il consenso richiesto dalla norma affinché la Procura di Milano in riforma della precedente decisione di esclusione provveda a iscrivere anche il Sindacato dei Militari quale persona offesa al fine di garantire all’ente esponenziale di interessi collettivi la possibilità di esercitare compiutamente il pieno esercizio dei diritti previsti dalla legge”.
La decisione di essere parte nel procedimento penale, prosegue il rappresentante del sindacato, e quindi nell’eventuale processo a carico dei militari, “trova la sua ragione nel rispetto che dobbiamo alla vittima del tragico evento a prescindere da ogni altra valutazione che non ci appartiene, agli appartenenti all’Arma dei carabinieri e per il senso del dovere che ci impone di essere parte attiva nella ricerca della verità e nella difesa dei nostri valori statutari e delle Istituzioni repubblicane”. (AGI)