In una intervista a Repubblica il premier albanese ha chiarito che il protocollo d’intesa tra i due paesi in materia di gestione dei flussi migranti non prevede contropartite politiche
Dalla primavera del 2024, i migranti salvati nel Mediterraneo dalle navi italiane saranno trasferiti in due nuovi centri di accoglienza fatti costruire dal nostro paese in Albania. Questo protocollo d’intesa storico non avrà contropartite, ma è un «atto di riconoscenza» verso il nostro paese. Lo ha chiarito il premier albanese Edi Rama, spiegando che non si tratta di un accordo politico per rendere più facile il suo ingresso nell’Unione europea. «Quando l’Italia ha bisogno, noi diamo una mano e siamo onorati di farlo. Perché l’Italia ci ha mostrato così tanto rispetto, ci ha dato una grande mano non una volta ma tante volte, ci ha accolti a braccia aperte quando sfuggivamo dall’inferno. Ho sempre avuto rapporti molti buoni con tutti i premier italiani. In trentadue anni di Albania libera e democratica tutti, di destra e di sinistra, si sono mostrati pronti ad aiutarci. Tutti. L’Italia è stata il più grande avvocato del nostro Paese in sede europea. Per me è un onore aver intessuto questa amicizia profonda con tutti i capi di governo italiani».
Rama ha spiegato che l’Italia si occuperà totalmente della realizzazione e della gestione dei centri che potranno accogliere fino a tremila persone, circa trentanovemila in un anno, ma le strutture devono ancora essere costruite. Nel porto di Shengjin l’Italia si occuperà delle procedure di sbarco e identificazione, mentre nel porto Gjader realizzerà una struttura sul modello dei centri per rimpatrio. Di questo protocollo «Giorgia me ne aveva parlato prima dell’estate, poi abbiamo avuto una conversazione a Ferragosto, quando è venuta in Albania. Con lei mi trovo bene perché è una persona vera e una che è veramente la stessa in televisione e quando parla a quattr’occhi. Lei dice quello che pensa e pensa quello che dice. È un politico speciale. Avevamo altre richieste, da Paesi diversi, ma non potevamo dire no all’Italia. L’Italia investe già parecchio in Albania ma potrebbe farlo molto di più. Tuttavia, non è per questo motivo che adesso abbiamo deciso di aiutare il vostro Paese ma per puro e semplice spirito di amicizia. È così che le amicizie si nutrono e si affermano».
Nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, Meloni ha negato una contropartita economica all’Albania, i fondi saranno solo diretti all’organizzazione e alla gestione dei centri, ma allo stesso tempo la presidente del Consiglio ha assicurato che l’Italia sosterrà con l’ingresso dell’Albania nell’Ue: «Si conferma una nazione amica e nonostante non sia ancora parte dell’Unione si comporta come se fosse un Paese membro».
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