New York, 29 ottobre 1929: l’ottimismo dei “Roaring Twenties” viene spazzato via dal crollo della Borsa di Wall Street. Milioni di americani passano repentinamente dal sogno all’incubo. Una pagina di storia ripercorsa a 95 anni di distanza in un doppio appuntamento proposto da Rai Cultura martedì 29 ottobre su Rai Storia: alle 8.45, Paolo Mieli e il professor Mauro Canali ne parlano a “Passato e Presente”, mentre alle 17.00 è in onda lo speciale “Dal sogno all’incubo: America 1929”.
Dopo la fine del primo conflitto mondiale, gli equilibri internazionali mutano radicalmente. L’Europa cede il suo primato economico agli Stati Uniti dove, durante gli anni Venti, la produzione e i profitti crescono a ritmo vertiginoso.
Sono anni di grandi progressi economici, di grandi innovazioni nel campo della produzione e della tecnologia (elettrificazione diffusa, radio, cinema): un’era, in parte, all’insegna della grande prosperità e dell’ottimismo. Ma non mancano trasformazioni e contraddizioni sociali, differenze nella popolazione, tra città e campagne, tra “nativi” e immigrati. Il mercato interno ha però una capacità d’acquisto limitata, che risulta insufficiente, mentre il mercato estero, dopo i primi anni caratterizzati da una forte domanda, comincia a rallentare la richiesta. Segnali ignorati dal mercato finanziario, che anzi, continua ad alimentare manovre speculative.
Dopo il Crollo di Wall Street, tra il 1929 e il 1930 cambia tutto: esplode una crisi generale dell’economia e inizia la Grande depressione, gli anni più drammatici della storia americana del Ventesimo secolo. Ma come è stato possibile tutto questo? Quali le conseguenze? E come si affronterà quell’emergenza totale che aveva portato al crollo degli investimenti, alla chiusura di imprese e banche, a una gravissima disoccupazione e a una diffusa miseria nelle campagne? Solo con l’avvento alla Presidenza del democratico Franklin Delano Roosevelt e al suo New Deal (il “nuovo corso”) l’America inizierà faticosamente a riprendersi.(AGI)