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Rai: Scopelliti, docufilm su Tortora fa capire abominio vicenda

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“Prima di morire Enzo Tortora ha voluto affidarmi la sua battaglia per la giustizia giusta con l’impegno di rinnovare la memoria della sua vita di uomo onesto e perbene e di denunciare le disfunzioni che avevano reso possibile il processo napoletano”. Lo scrive in una nota Francesca Scopelliti, ultima compagna di Enzo Tortora, cui Rai Doc con Moviheart ha dedicato il docufilm ‘Enzo Tortora-Volevo immaginarmi altrove’ in onda su Rai 3 benerdì prossimo.
“Dal 1988 ho tenuto fede a quell’impegno: una eredità ‘onerosa’ che, con mille difficoltà, ho curato e preservato evitando, questo sì, che il nome di Tortora venisse dimenticato. Prova ne è che oggi la Rai produce, direi finalmente, un documentario bellissimo – sottolinea – un lavoro che avrebbe voluto anche la partecipazione di Gaia Tortora (non è credibile la sua esclusione da parte della Rai!) se lei non avesse preferito rinunciare a una operazione-verità di grande pregio, supportata dai contributi di autorevoli testimoni, giornalisti, giuristi, politici, e avvalorata poi da un eccezionale colpo giornalistico: l’intervista del giudice d’appello Michele Morello, l’uomo che senza enfasi mediatiche, con la forza della sua cultura giuridica e la pace della sua coscienza, studiò le carte processuali che avevano condannato Tortora riportando la vicenda giudiziaria sui binari della verità. E della piena assoluzione”.
“La ‘prima’ è stata presentata nell’aula dei gruppi parlamentari alla Camera dei deputati: una sala gremita di donne e uomini che si sono commossi, si sono indignati. Di persone che hanno capito quale abominio fu costretto a vivere Enzo. Che hanno capito l’importanza di quelle riforme per la giustizia giusta necessarie e non più rinviabili”, conclude Scopelliti. (AGI)
LIL