Presentato a Glasgow avanti a 3000 medici del settore, i risultati di uno studio internazionale multicentrico randomizzato sull’irradiazione parziale della mammella. Lo studio, presentato da Bruno Meduri, della Radioterapia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, ha coinvolto 35 centri a livello Europeo, ed oltre 3300 pazienti (tra Italia, Olanda, Israele, Svizzera e Spagna e di cui circa 1200 arruolate dalle Radioterapie di Modena e di Bologna-Ospedale Bellaria) affette da neoplasia mammaria in stadio iniziale sottoposte ad intervento di chirurgia conservativa e successiva radioterapia.
I risultati dello studio – ad oggi quello che a livello mondiale ha coinvolto il più alto numero di pazienti in questo ambito di cura – hanno confermato che un’irradiazione parziale della mammella (solo il letto chirurgico) ha la stessa efficacia in termini di controllo di malattia rispetto all’irradiazione totale della mammella (che ad oggi rappresenta lo standard per queste pazienti), offrendo quindi una terapia in 1 settimana anziché in 3-5 settimane. L’obiettivo fortemente innovativo dello studio, nel ridurre il numero totale di sedute di radioterapia a sole 5, garantisce un percorso di cura più breve per le pazienti, con un miglioramento della loro qualità di vita. Inoltre, questo permette anche di ottimizzare le risorse in ambito sanitario dato che un numero maggiore di pazienti potrà essere trattata nello stesso arco di tempo. “Abbiamo presentato i risultati relativi all’obiettivo primario dello studio – ha spiegato Meduri- che hanno confermato nel setting di pazienti analizzate (pazienti con caratteristiche di malattia a basso rischio), che l’irradiazione parziale della mammella consente di ottenere lo stesso controllo locale del trattamento standard di irradiazione totale della mammella e stiamo finalizzando la pubblicazione su una rivista scientifica internazionale di prestigio”.
Il progetto, nato grazie alla collaborazione tra gli allora direttori della Radioterapia Oncologica dell’Azienda USL di Bologna, Giovanni Frezza, e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena, Filippo Bertoni, nell’ambito di un progetto co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, ha avuto il supporto metodologico e statistico della cattedra di Statistica di Unimore, diretta dal Prof Roberto D’Amico. ù
“La riuscita di un progetto così ambizioso – spiega Patrizia Giacobazzi direttore pro-tempore della Radioterapia Oncologica dell’AOU Policlinico di Modena – va ricercata nella stretta collaborazione avuta con i colleghi della nostra Regione, tra cui la Radioterapia dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia diretta da Cinzia Iotti, che ha dato un importante contributo allo svolgimento dello studio”. “L’impegno a garantire trattamenti radioterapici di alta qualità scientifica e precisione, uniti alla massima attenzione nella umanizzazione delle cure, – spiega Elisa D’Angelo direttore della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna presso l’Ospedale Bellaria – rappresenta l’obiettivo che ha unito le nostre Aziende nel progetto”. (AGI)
ARI