di Franco La Magna
In onda questa sera (su Rai Premium, Canale 25, alle 21,20 ), il remake “La Baronessa di Carini” (2007) regia di Umberto Marino, miniserie con Vittoria Puccini, Luca Argentero, Enrico Lo Verso e Lando Buzzanca.
Già trasmessa da Rai Uno nel 2007 questa versione – come la precedente televisiva “L’amaro caso della baronessa di Carini” (1975) regia di Daniele Danza, ambientata nella Sicilia del’800 e ben poco fedele alla storia originaria – mette in scena una cruenta vicenda pencolante tra Fogazzaro e il giallo-thriller.
L’amaro e straziante caso della povera baronessa Laura Lanza di Trabia, ha subito nel corso dei secoli varie riscritture e rielaborazioni, tra cui la più nota resta quella di Luigi Natoli, autore del famoso “I Beati Paoli”.
Questa in realtà la ricostruzione della versione fedele dei fatti. Andata sposa a soli 14 anni nel 1543 al più anziano barone Vincenzo La Grua, delusa dalla vita matrimoniale e divenuta amante del cugino Ludovico Vernagallo, donna Laura fu scoperta e uccisa – dopo molti anni di matrimonio – insieme all’amante dal padre Cesare Lanza, barone di Trabia e conte di Mussomeli nel 1563, complice il genero.
L’aristocrazia assassina del tempo “al di sopra delle leggi e della giustizia” rimase impunita. Il padre, don Cesare Lanza chiedendo perdono si rivolse al re Filippo II spiegando d’aver colto i due amanti in flagrante adulterio. Anche il barone La Grua venne assolto con formula piena.
La storia della Baronessa di Carini ha affascinato anche la nascente industria cinematografica che nel 1910 ha ricavato dalla fosca vicenda dell’amore proibito tra l’infelice Laura e Ludovico una breve versione cinematografica.