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Pugilato: Italia debutta in World Boxing ma Olimpiadi a rischio

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Due federazioni mondiali, una bandita dal Comitato olimpico internazionale, l’Iba guidata dal russo Umar Kremlev, l’altra benedetta dall’organizzazione mondiale con sede a Losanna, World Boxing con a capo l’olandese Boris Van der Vost. In tutto questo il match più grande, più importante, è riportare il pugilato nel programma delle Olimpiadi. A oggi il torneo di boxe nelle varie classi di peso non è contemplato ai Giochi di Los Angeles 2028. In mezzo le Nazioni con gli atleti che sognano visibilità, il desiderio di combattere e conquistare medaglie.
Il trapasso dell’Italia, attraverso la sua federazione nazionale (Fpi), si è materializzato pochi giorni fa con la lettera inviata all’Iba di distacco definitivo sulla base delle direttive fornite dal Cio e recepite sin dall’inizio dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
Dopo aver rinunciato a inviare atleti ai Campionati mondiali giovanili che si stanno svolgendo a Budva in Montenegro perché è evento era sotto l’egida dell’Iba, l’Italia sabato debutterà anche sotto l’aspetto sportivo nella World Boxing avendo inviato un nutrito contingente – 8 maschi e 4 donne – al Campionato mondiale under 19 a Pueblo in Colorado.
Alla kermesse di Budva sono presenti Nazioni, come la Germania e la Repubblica Ceca ma anche Australia e Nuova Zelanda, che partecipano ad eventi sia Iba che World Boxing. Al momento le federazioni nazionali alla neonata federazione internazionale sono poco meno di 50, numero che non basta per essere riconosciuta federazione internazionale ufficiale dal Cio.
Il tema della boxe alle Olimpiadi come anche quello della convivenza tra E-Games e i Giochi olimpici, oltre alla riammissione di Russia e Bielorussia nello sport mondiale, saranno molto caldi sia in campagna elettorale che di confronti nel prossimo esecutivo del Cio. (AGI)