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Prove dirette di materia oscura

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Astronomi americani sembrano aver dimostrato per la prima volta l’esistenza della materia oscura grazie a un gigantesco scontro di galassie

Una collisione cosmica fra due ammassi di galassie avrebbe separato la materia oscura da quella ordinaria permettendo agli astronomi di accertarne l’esistenza attraverso l’analisi dei suoi effetti gravitazionali. La scoperta è stata realizzata da un team di astronomi dell’Università di Tucson in Arizona, che hanno usato il telescopio spaziale Hubble, quello a raggi X Chandra e i telescopi dell’ESO, l’osservatorio europeo in Cile. Lo studio sarà pubblicato in un prossimo numero della rivista “Astrophysical Journal Letters”.

Di solito materia oscura e ordinaria sono così intimamente mescolate che è impossibile osservarle separatamente. Lo scontro, da cui è nato l’ammasso Bullet (conosciuto nei cataloghi ufficiali con la sigla 1E0657-56), ha determinato la separazione fra il gas caldo contenuto negli ammassi di galassie e la materia oscura. La separazione è avvenuta perché il gas ha rallentato la sua corsa per una sorta di attrito simile alla resistenza dell’aria, mentre la materia oscura ha continuato il suo cammino, distaccandosi dal gas e uscendo in un certo senso allo scoperto, insieme alle stelle che componevano i due gruppi di galassie.

A questo punto i ricercatori non hanno dovuto far altro che misurare gli effetti della gravità di queste regioni sulla luce emanata delle galassie. Più queste regioni sono pesanti, più la gravità distorce la luce. Ma il numero di stelle nelle regioni al di fuori del gas caldo era troppo piccolo per dare conto della distorsione individuata dagli scienziati. Da qui la scoperta che la massa in più era data dalla materia oscura.

“Questo prova in modo diretto e semplice che la materia oscura esiste”, spiega uno dei ricercatori, Maxim Markevitch dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. E salva anche la legge di gravitazione universale di Newton. “Fino a oggi — spiega Roberto Battiston, direttore della sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Perugia — la materia oscura era tirata in ballo perché era il modo preferito dagli scienziati per spiegare perché le galassie rimanessero insieme. Senza materia oscura, l’unico modo per teorizzare l’esistenza delle galassie era pensare che la legge di Newton non valesse su scale galattiche”.

 

Fonte: https://medialab.sissa.it/