Chiesto di alzare da 5 a 15 milioni per il 2023 e da 8 a 40 milioni a decorrere dal 2024 le risorse destinate al bonus psicologo
Giorgetti: “Deficit sale al 5,3% per effetto del Superbonus, senza sarebbe al 4,5%”
I punti chiave
«Rispetto al nostro emendamento sul Superbonus si sta alzando un polverone per nulla. La nostra proposta non è uno strappo, né una fuga in avanti, è un modo per capire fin dove le coperture ci consentiranno di spingerci. Bisogna essere realisti, sappiamo che le risorse sono poche. Abbiamo cercato di proporre una possibile soluzione, dopo l’interlocuzione con il governo capiremo quali margini ci sono, facendo di necessità virtù. Certamente non ci sarà uno scontro con il governo su questo». Lo ha detto ai microfoni di Radio 24 la presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli.
La richiesta di proroga nasce dall’ascolto
«La nostra richiesta di una proroga di sei mesi, a condizione che i lavori siano compiuti almeno per il 60% – ha spiegato Ronzulli – nasce dall’ascolto di famiglie e imprese e vuole andare incontro alle esigenze di quei cittadini che, in caso contrario, si troverebbero a dover sostenere la spesa dei lavori già fatti. Ma sappiamo bene qual è la situazione dei nostri conti pubblici, causata proprio dal Superbonus. Il ministro Giorgetti è stato, come sempre, molto chiaro».
Bonus psicologo 2024 passi da 8 a 40 milioni
Poi il bonus psicologo. «Chiediamo di alzare da 5 a 15 milioni per il 2023 e da 8 a 40 milioni a decorrere dal 2024 le risorse destinate al bonus psicologico. Abbiamo bisogno – ha detto Ronzulli – di proteggere i cittadini, e in particolare i più giovani, dalle conseguenze delle crisi pandemica e socio-economica, tutelando le famiglie più in difficoltà che non riescono a permettersi lo psicologo. L’obiettivo, dunque, è salvaguardare la salute mentale degli italiani».
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Cedolare secca su affitti brevi: ottenuto che salga solo dal secondo
Rispetto all’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi Ronzulli ha precisato che «Forza Italia è riuscita a correggere questo intervento prevedendo che l’aliquota non aumenti se si affitta un solo appartamento e che salga, in caso di più di un immobile in locazione breve, solo a partire dal secondo. Viene inoltre prevista l’introduzione del Codice identificativo nazionale per identificare gli immobili destinati agli affitti brevi, così da far emergere il sommerso e generare un maggiore gettito fiscale».
Il patto politico nella maggioranza sugli emendamenti in manovra
«C’è un patto politico nella maggioranza – ha ricordato Ronzulli – per non presentare emendamenti alla legge di bilancio, sulla quale c’è stato un confronto a monte. Il decreto anticipi è uno strumento legislativo diverso e su quello il Parlamento deve avere il diritto di lavorare. Poi ovviamente gli emendamenti vengono vagliati, ci sono i segnalati e questo implica un ulteriore lavoro di scrematura. Alla fine le proposte di modifica saranno molte meno di quelle avanzate, anche perché sarà necessario individuare le coperture. Si possono presentare emendamenti onerosi ma poi si devono anche trovare le risorse per finanziarli».
Fonte: https://www.ilsole24ore.com/