La leggenda che ha tenuto tutti col fiato sospeso, quasi il 10% del Pianeta, la mitica profezia dei Maya, è nata da un fraintendimento.
Maya, le osservazioni di Massimo della Valle
«I Maya con questa presunta profezia non c’entrano nulla, qualcuno li ha tirati in ballo in cattiva fede per specularci o per manie di protagonismo», osserva il direttore dell’Osservatorio di Capodimonte, Massimo Della Valle.
Secondo il calendario Maya, il 21 dicembre 2012 «rappresenta semplicemente la fine di un ciclo e l’inizio di un altro, il che non vuol dire fine del mondo», sottolinea. Quello che indica il calendario Maya è analogo ai nostri passaggi da un millennio a un altro, che non hanno mai portato nessuna catastrofe. Per comprendere come sono scanditi i cicli dei Maya bisogna partire dal loro calendario.
Il calcolo dei giorni. «Innanzitutto – spiega Della Valle – i Maya scandivano il tempo basandosi sul numero 20 e i suoi multipli (perché i Maya contavano considerando le dita di mani e piedi). Il loro mese quindi era di 20 giorni. Dopo il mese, vi era l’anno, chiamato Tun, che corrispondeva a 360 giorni del nostro calendario». Dopo l’anno, anziché avere secoli o millenni, «i Maya – aggiunge – avevano il K’Atun che corrispondeva a 20 Tun (equivalenti a 7.200 giorni). Dopo il K’Atun c’era il B’ak’Tun equivalente a 144.000 giorni». In questo modo di scandire il tempo come si inserisce la data del 21 dicembre 2012?
Un nuovo inizio. «Secondo i Maya – sottolinea Della Valle – il mondo è iniziato in un momento che corrisponde al nostro 11 agosto 3.114 a.C. Se contiamo da questa data in cui e’ iniziato il mondo, fino al 21 dicembre 2012 abbiamo 1.872.260 giorni che diviso per 144.000 giorni (ossia per un B’ak’tun) fa 13». Questo vuol dire che il 21 dicembre 2012 per i Maya finisce il tredicesimo B’ak’tun e inizia il quattordicesimo: «E’ semplicemente – conclude – la fine di un’era e l’inizio di un’altra, ma tali cambiamenti avevano anche significati positivi».
I differenti calendari astronimici del popolo Maya
Il popolo Maya disponeva, del resto, di differenti calendari astronomici (come ad es. il calendario di Venere) che ottemperavano ciascuno ad una diversa funzione.
Di tutti questi però, solo tre sono particolarmente noti:
1) Lo Tzolkin aveva una durata di 260 giorni ed in quanto considerato sacro veniva utilizzato per la scelta dei giorni in cui svolgere i cerimoniali religiosi;
2) L’Haab aveva una durata di 365 giorni e pur espletando la stessa funzione del nostro attuale calendario era già molto più preciso di esso;
3) Il calendario del “lungo computo” veniva utilizzato per cadenzare il tempo della nostra era e aveva una durata di circa 5125 anni.
Ciò premesso, va poi aggiunto che la cultura maya non misurava lo scorrere del tempo seguendo una direzione lineare ma bensì circolare, ovvero suddividendolo in cicli o ere. Ciò derivava dal fatto che i sacerdoti di questo antico popolo ritenevano il cammino della civiltà soggetto a periodici e prevedibili mutamenti climatici planetari dovute a particolari configurazioni astronomiche nefaste per l’attività solare che fungerebbero da spartiacque tra la fine di un’era e l’inizio di un’altra. Stando al calcolo astronomico tramandato dai maya, l’attuale “era” ebbe inizio il 13 agosto del 3114 a.C e terminerà il 21 dicembre 2012 senza nessuna “fine del mondo” poichè tale data ndica solo la fine del calendario. Al suo posto possiamo aspettarci invece il manifestarsi del brusco cambiamento climatico planetario che in parte si sta già vivendo.
Resta il mistero del loro calcolo di precisione
I calendari maya costituiscono un mistero – scrive Marco Pizzuti su Altra informazione – a causa della loro notevole precisione, un fatto questo che rende la questione sulla loro vera data d’origine un argomento molto dibattuto nell’ambito della letteratura nota come archeologia eretica (i cui esponenti più celebri sono R. Bauval e G. Hancock). I maya ad esempio, esattamente nello stesso periodo storico in cui non conoscevano ne la ruota , ne la carrucola o la bilancia erano già in possesso di nozioni matematiche e astronomiche straordinariamente complesse testimoniate dall’esistenza dei loro antichi calendari. E se da una parte non possiamo verificare cosa accadrà nel 2012 semplicemente perché non possiamo prevedere il futuro, dall’altra, sappiamo per certo che chi realizzò il calendario solare ottenne una precisione superiore a quella da noi conseguita in epoca moderna, che lasciò ai suoi eredi un altrettanto sbalorditivo calendario di Venere e che con il calendario del lungo computo (della durata di ben 5125 anni) fu addirittura in grado di prevedere tutte le eclissi di sole e di luna verificatesi sino ad oggi! Peraltro, fatto ancora più misterioso i maya conoscevano il fenomeno della precessione degli equinozi che il loro calendario dell’anno galattico indicava compiersi in 25625 anni! Come fecero a calcolarlo nessuno è attualmente in grado di dimostrarlo ma una volta accettatolo come un dato di fatto possiamo osare supporre che gli antichi autori dei calendari avessero avuto ragione anche riguardo al mutamento ciclico del clima in ragione della posizione astronomica del nostro sistema solare. Non trattandosi quindi solo della solita banale profezia come molti pensano tuttora e riconoscendo ad essi il grado di perizia che gli spetta, è effettivamente più logico immaginare che i veri astronomi ante-litteram che realizzarono questi calendari non fossero in realtà i sacerdoti del popolo Maya (che non conoscevano neppure la ruota) come sostengono gli storici e gli archeologi ortodossi , quanto piuttosto gli scienziati dell’ultima civiltà evoluta che precedette l’inizio della nostra. I maya con ogni probabilità (vista la loro generale condizione di sottosviluppo in tutte le altre scienze) non fecero altro che ereditare il proprio sapere dai loro antenati proprio come vuole la tradizione. Sarà infatti solo una coincidenza, ma gli archeologi fanno risalire l’origine dell’attuale civiltà esattamente in un periodo collocato pochi secoli prima del 3000 a. C., ovvero in una data che corrisponde al 3114 a. C. indicato dai maya come inizio della nostra attuale era.
Fonte: dailygreen.it/