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PRIMO MAGGIO FESTA DEL LAVORO

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di Antonino Gulisano

Sono molti i paesi del mondo che il primo maggio di ogni anno si fermano per celebrare la Festa del Lavoro, nata come momento di lotta per i diritti dei lavoratori, indipendentemente dal loro status sociale ed economico. In principio fu l’Illinois. È qui che per la prima volta viene promulgata una legge che garantisce un massimo di ore (otto) lavorate per giorno. È il 1887. La legge dell’Illinois è la conseguenza di fatti sanguinosi. Un anno prima, proprio il 1° maggio, la Federation of Organized Trades and Labour Unions, aveva stabilito il minimo della giornata lavorativa in otto ore.
In Europa la ricorrenza del Primo Maggio viene ufficializzata nel 1889 con la Seconda Internazionale socialista di Parigi e ratificata in Italia due anni dopo. I fatti di Chicago avevano avuto eco fino nel Belpaese: in solidarietà ai lavoratori dell’Illinois, i livornesi erano insorti contro le navi statunitensi ancorate nel porto e poi contro la Questura, accusata di aver offerto rifugio al console degli Stati Uniti.
Per arrivare a una legge sull’orario massimo di lavoro bisognerà aspettare il decreto regio del 1923, convertito nella legge 473 del 1925 che stabilisce il limite in 8 ore giornaliere e 48 ore settimanali. Siamo nel Ventennio fascista, durante il quale la celebrazione vien anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma: nel 1924 è per la prima volta giorno festivo. La data sarà spostata nuovamente al primo maggio dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945.
L’1 maggio 1955 papa Pio XII istituì la festa di San Giuseppe lavoratore, perché l’occasione potesse essere condivisa a pieno titolo anche dai lavoratori cattolici.
Il 27 Dicembre 1947 è approvata la Costituzione Italiana da parte dell’Assemblea Costituente e il 1 Gennaio 1948 è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Il primo articolo della Costituzione Italiana afferma che “L’ Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme nei modi della Costituzione”.
Art. 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Attuare la Costituzione è il nostro diritto-dovere!