La mensa di Sant’Egidio a Genova compie 10 anni. Si tratta di quella in piazza Santa Sabina, che è il punto di partenza di tanti percorsi di supporto con cui Sant’Egidio risponde alle domande di chi ha bisogno. Sebbene la città conti 19 mense, quella del centro di Genova, che ha avviato le sue attività nel febbraio 2015, fornisce mediamente 800-900 pasti al giorno, rispondendo ai bisogni alimentari della gran parte delle persone in difficoltà della città. Aperta cinque giorni a settimana (inclusi giorni festivi come il 25 dicembre e Ferragosto), in questi dieci anni la mensa ha distribuito oltre un milione di pasti, raggiungendo circa 18.000 persone di 112 nazionalità differenti, grazie all’impegno di 250 volontari settimanali. Grazie alla loro generosità, la Mensa di Sant’Egidio rimane aperta tutto l’anno. “Non è solo un luogo dove le persone ricevono del cibo – spiega don Maurizio Scala, responsabile per Sant’Egidio del servizio ai senza dimora – ma un posto accogliente dove trovare risposte a molte domande. Anche perché in questi anni sicuramente è aumentata la povertà, ma sono aumentate ancora di più la solitudine e il senso di abbandono”. In occasione del decimo anniversario di attività della mensa, è stata presentata anche la nuova edizione della guida “Dove mangiare, dormire, lavarsi”, pubblicata da Sant’Egidio. Qualcuno la definisce la ‘Guida Michelin dei poveri’ e contiene 144 pagine di indirizzi della solidarietà nel capoluogo ligure: nonostante la crisi del volontariato, restituisce l’immagine di una città ancora generosa nell’impegno e nell’aiuto alle persone fragili. A Genova, oltre alle mense, si contano 11 realtà che portano cibo per strada, 17 luoghi dove dormire, 4 dove lavarsi, 14 ambulatori, 125 centri di ascolto, 32 corsi di lingua gratuiti per persone straniere. E poi centri e comunità terapeutiche, gruppi di auto aiuto, sportelli informativi per immigrati, patronati, sportelli per l’orientamento al lavoro. “Di fronte a tante situazioni drammatiche vissute dalle persone di questa città – spiega Andrea Chiappori, responsabile di Sant’Egidio a Genova – è decisivo essere pronti a risposte tempestive, ma bisogna anche elaborare soluzioni per il futuro, passando dall’assistenza alla progettazione”. “Uscire dalla povertà – spiega ancora don Scala – non è impossibile”. Uno dei progetti più significativi che è nato dalla Mensa di Sant’Egidio è l’avvio di percorsi di reinserimento sociale tramite alloggi dati in housing first. Nei sei appartamenti di via Balbi – grazie al supporto di Costa Crociere Foundation – sono state ospitate 92 persone senza dimora, di cui 79 hanno raggiunto la propria autonomia abitativa. Tutto questo è stato possibile grazie al supporto di molti importanti donatori. “Per cercare – sostengono i volontari – di non dire di no a nessuno”. (AGI)