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Ponte Stretto: SdM, “Nessuna violazione né mancata trasparenza”

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La SdM si sofferma, poi, sulle 68 osservazioni del Comitato scientifico, per sottolineare che queste “non sono da intendersi in distonia con l’espressione di un parere positivo, ma riguardano aspetti da approfondire in sede di progettazione esecutiva, legati all’evoluzione delle conoscenze tecniche e dei materiali e all’evoluzione normativa in tutti gli ambiti di interesse”. Quanto al parere favorevole rilasciato dalla Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), sul progetto definitivo del ponte sullo Stretto, esso rappresenta “un importante passo avanti per il progetto e la realizzazione dell’opera”. “Le 62 prescrizioni rilasciate contestualmente – afferma la nota – da ottemperare in sede di progettazione esecutiva (due addirittura dopo l’entrata in esercizio del ponte), non rappresentano lacune progettuali ma richieste di approfondimenti già, in larga misura, programmati da Stretto di Messina che, comunque, non riguardano la fattibilità dell’opera”. Inoltre, la progettazione esecutiva, che “potrà essere sviluppata per fasi costruttive” è “in linea con le best practice internazionali e ha l’obiettivo di ottimizzare la costruzione dell’opera, contenendo tempi e costi”.
Il finanziamento dell’opera, dice la Sdm, resta quello del Def 2023. “Nella Finanziaria 2024 – spiega la nota – era previsto un finanziamento pari 11,63 miliardi, che sommati ai 370 milioni di risorse proprie della Stretto di Messina, offrivano una copertura complessiva di 12 miliardi. La Finanziaria 2025, in discussione, dovrebbe prevedere ulteriori 1,5 miliardi di euro, per garantire la copertura totale dei 13,5 miliardi di euro, che come detto non rappresentano un aumento dei costi, ma la conferma delle previsioni del DEF 2023”. Per quanto riguarda la trasparenza, l’importo aggiornato del contratto con il Contraente generale “è sottoposto, prima della stipula del relativo atto aggiuntivo, all’asseverazione di uno o più soggetti di adeguata esperienza e qualificazione professionale nominati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”. Infine, la Società Stretto di Messina “è una società ‘in house’ del Ministero dell’economia e delle finanze pertanto soggetta al cosiddetto ‘controllo analogo’ ovvero lo stesso controllo il ministero esercita sui suoi Dipartimenti. La società si conforma alle normative in materia di trasparenza (decreto legislativo 33/2013) e di prevenzione della corruzione (legge 190/2012), ponendo in essere gli adempimenti previsti dalle suddette disposizioni nonché dai provvedimenti emanati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione. In particolare, Stretto di Messina pubblica nell’apposita sezione “Società Trasparente” del proprio sito istituzionale informazioni, dati e documenti previsti in assolvimento degli obblighi su trasparenza, anticorruzione e affidamenti”. Non ci sono “nessuna violazione e nessuna mancata trasparenza” nel progetto del Ponte sullo Stretto; la società agisce sempre nel pieno rispetto delle norme”. Lo afferma la Società Stretto di Messina, in relazione all’esposto presentato, tra gli altri dal Pd di Villa San Giovanni, all’Autorità Garante della Concorrenza. “La crescita del valore dell’investimento da 8,5 mld del 2011 a 13,5 (come previsto nel Def 2023) – spiega una nota – non si riferisce a maggiori opere ma al forte aumento dei prezzi registrato negli ultimi anni, fenomeno che ha coinvolto e coinvolge tutti i progetti infrastrutturali. Inoltre va sottolineato che il valore di 13,5 miliardi non riguarda solo il contratto con il Contraente generale e gli altri affidatari, ma il costo complessivo del progetto”.(AGI)