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Poliziotto spara e uccide il suo aggressore a Milano, “serviva il taser”

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AGI – Un uomo di 45 anni, filippino, con precedenti per reati contro la persona e droga, è stato ucciso la notte scorsa  a Milano da un agente di polizia, che era stato aggredito con un coltello. Il fatto ha riportato d’attualità il dibattito sulla mancata dotazione del taser, sorta di pistola elettrica che trasmette una forte scossa, che immobilizza il soggetto ma senza conseguenze più gravi.

A chiederne l’utilizzo sono stati il sindacato Fsp della Polizia, poi con forza il leader della Lega, Matteo Salvini: “Spero che adesso nessuno se la prenda coi poliziotti, che sono stati costretti a intervenire per evitare altra violenza – ha detto Salvini – una preghiera per il morto, con l’auspicio che le Forze dell’Ordine vengano dotate della pistola a impulsi elettrici che viene usata in molti Paesi in tutto il mondo (ma ancora non in Italia)”.

Secondo la ricostruzione della questura, l’uomo attorno a mezzanotte ha aggredito alcuni passanti. A segnalare quanto stava avvenendo alla centrale operativa sono stati alcuni abitanti del quartiere. Sul posto è arrivata la volante Forlanini e gli uomini del commissariato sono riusciti a individuare l’aggressore grazie anche alle indicazioni dei cittadini alle finestre: il 45enne si trovava dietro una siepe e aveva con sé un grosso coltello da cucina.

 Lo scontro con i poliziotti è avvenuto subito dopo, quando il 45enne si è scagliato anche contro di loro. La pattuglia ha cercato di bloccarlo e farlo desistere con l’uso dello sfollagente. Nell’indietreggiare, il capo pattuglia è caduto sbattendo la testa ed è rimasto a terra. L’aggressore ha poi rivolto il coltello verso l’autista della volante Monforte, intervenuta in ausilio: quest’ultimo, per difendersi, ha esploso dei colpi contro l’aggressore, uccidendolo. Il poliziotto caduto a terra è stato portato in codice giallo al Policlinico.

“E’ un giorno orribile quando un poliziotto è costretto a mettere mano all’arma per salvare la vita di un collega. E’ giorno buio perché, in un sistema in cui la violenza nelle strade è sempre più cieca e inarrestabile, tutti devono porsi la drammatica domanda se un banale taser avrebbe consentito di evitare il peggio”. Così Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato Fsp della polizia.

“Oggi – aggiunge – ci aspettiamo che si ragioni con serietà e senso di responsabilità su questi interrogativi. Non vorremmo davvero che si aprisse la solita criminalizzante ridda di analisi e commenti sulla dinamica di un episodio in cui un fatto è certo: vedere un malintenzionato pronto ad uccidere, che non si ferma nonostante tutti i tentativi di dissuaderlo messi in campo, e oltre tutto mentre un collega è svenuto e ormai in balìa della sua furia, non lascia molta scelta in quelle terribili e frenetiche frazioni di secondo. Non un altro giorno deve trascorrere, intanto, senza che si acceleri concretamente sulle procedure burocratiche necessarie a fornire agli operatori di polizia i taser, che sono strumenti finalizzati a salvare vite”.

La tragedia con ogni probabilita’ si sarebbe potuta evitare – ha commentato Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza – se gli agenti avessero avuto in dotazione i taser, strumento di difesa tolto alle Forze dell’Ordine lo scorso 21 luglio dal Ministro Lamorgese dopo il periodo di sperimentazione”.