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POETI DA RISCOPRIRE. Guido Gozzano

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di Antonello Longo

Un anno dopo la morte di Guido Gozzano, che il mal sottile aveva portato via nel 1916, a soli 32 anni, fu pubblicata in volume una delle belle favole del poeta “crepuscolare” torinese, “La principessa si sposa”. La famiglia volle aggiungere a quel volume un’appendice con alcune poesie ritrovate in casa, tra le carte di Guido, dalla mamma e dal fratello, formando una piccola raccolta intitolata “Le dolci rime”.

Nel volume postumo da lei curato nel 1937, la madre del poeta, Diodata Mautino, creò il mito di Guido Gozzano come poeta di sentimenti religiosi, adatto anche ai bambini. “A voi cari bimbi…”, scrive la Mautino nella prefazione, “Non è un dono di cicche e di trastulli quello che oggi depongo fra le vostre piccole palme protese, ma una semplice collana di versi… Prendetela dalle mani tremule di una mamma che fu un tempo felice […] e orgogliosa di possedere un bimbo dai riccioli d’oro che molto amava le farfalle, i fiori e soprattutto i bimbi e la poesia che a voi dedicava. Per suo ricordo io colsi e riunii questi pochi versi, certa che dal Cielo egli vi sorride e vi benedice. Voi pure nelle vostre preghiere ricordate il suo nome alla Misericordia Divina.
La mamma di Guido

Anche se, in realtà, il Gozzano poeta per l’infanzia è un mito alquanto artificiale, quest’aspetto della sua opera merita una lettura, col sapore di una riscoperta.

Gozzano scrisse, tra il 1905 e il 1913, alcune poesie per bambini e, soprattutto, 25 fiabe nelle quali sono anche incastonati alcuni versi, egli le riunì in due raccolte: I tre talismani, del 1914 e La Principessa si sposa, pubblicata postuma ma già predisposta in vita dal poeta. Tuttavia Gozzano non fu per niente un autore conformista, tanto che escluse dalle sue raccolte di fiabe quelle che reputò troppo ossequiose alla morale borghese.

Oltre alle filastrocche inserite nelle fiabe, le poesie del poeta torinese realmente adatte ai bambini sono ben poche, forse solo due, le meno felici della raccolta postuma, La canzone di Piccolino e La Befana. In tutta l’opera di Gozzano trova grande spazio il mondo dell’infanzia, le mamme e i bambini, le filastrocche, i giochi, i giocattoli, i dolci, le feste. Ma il poeta non cerca una comunicazione diretta col pubblico infantile: egli guarda il mondo dell’infanzia  con occhio distante. Ciò che ne provoca la commozione è la consapevolezza disincantata che quel mondo di sogni e di illusioni è per lui irrimediabilmente perduto. Un mondo che Guido Gozzano fa rivivere imitandone in modo ironico la semplicità. E lo fa rivivere nell’unico modo possibile: la mediazione poetica. I versi che mettono in scena l’infanzia non parlano ad un lettore bambino: Gozzano parla con un sé stesso bambino, visto come in una fotografia ingiallita dal tempo, col rammarico di un incanto svanito per sempre e l’amarezza di sentire una fine ormai vicina.

Ai nostri lettori dedico i versi pubblicati da Guido Gozzano, con illustrazioni di Antonio Rubino, nel “Corriere dei Piccoli” del 5 ottobre del 1913, intitolati Dolci rime e dedicati “a Luisa Giusti, amica minuscola, con un cartoccio di cioccolatto”

 

Sola bellezza al mondo
che l’anima non sazia,
fiore infantile, biondo
miracolo di grazia;

grazia di capinera
che canta e tutto ignora,
grazia che attende ancora
la terza primavera!

Tu credi ch’io commerci
(poi che poeto un poco)
in chi sa quali merci
buone alla gola o al gioco!

– Dammi una poesia! –
Così, come un confetto,
mi chiedi… E t’hanno detto
che sia?… Non sai che sia!

Che sia, come va fatto
il dono che vorresti,
ti spiegherò con questi
dischi di cioccolatto.

Due volte quattro metti
undici dischi in fila
(già dolce si profila
sonetto dei sonetti).

Due volte tre componi
undici dischi alfine
(compiute in versi «buoni»
quartine ecco e terzine).

Color vari di rime
(tu ridi e n’hai ben onde)
poni: terze e seconde
concordi, ultime e prime.

Molto noioso? O quanto
noioso più se fatto
di sillabe soltanto
e non di cioccolatto!

Di qui potrai vedere
la mia tristezza immensa:
piccola amica, pensa
che questo è il mio mestiere!