“Il nostro chiodo fisso è che il PNRR sia implementato, con decisione” con “sforzi che assomiglino più a uno scatto di Formula 1 che a una gara fra tricicli”. Lo afferma il presidente di Giovani imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, osservando che il Pnrr “ci rende un sorvegliato speciale perché banco di prova per tutta l’Unione”.
Dai Giovani di Confindustria anche la richiesta al governo di alzare l’asticella sull’evasione. Finora – dice Di Stefano – è mancata “solo la determinazione politica e amministrativa di aggredirla”. “L’ingiustizia e l’ammanco di risorse che l’evasione determina sono indegne di un Paese civile”, dichiara, aggiungendo: “che sia grande o piccola, la sua gravità non cambia. Perché entrambe ci parlano di un rapporto distorto con la cosa pubblica. Quel ‘prendi e scappa’ che è un problema prima di tutto culturale e poi materiale”.
Qualche giorno fa, era arrivato anche il monito del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sul PNRR “oggi bisogna fare una grande operazione verità con il Paese: dire cosa possiamo veramente realizzare, cosa ci aspettiamo da questi progetti come contributo alla crescita del Paese. E quello che non siamo in grado di realizzare dobbiamo dire, con molta franchezza, che non ci interessa”.
Intervenendo ad Agorà, su Rai Tre, il numero uno degli industriali ha sottolineato che “questi mesi hanno confermato che l’industria cerca di fare il possibile per reggere il Paese, ma se non c’è attenzione all’industria e stimolo agli investimenti, inevitabilmente l’economia tenderà a rallentare e, purtroppo, i dati ci stanno confermando questa traiettoria”. “È il quarto mese di fila – ha aggiunto Bonomi – che la produzione industriale sta rallentando”.