AGI – Venerdì era stata la giovane Claricia Brinkop a sfiorare il gran colpo nella Coppa delle Nazioni, perdendo per qualche decimo di secondo il barrage che avrebbe potuto dare il successo alla Germania. La domenica, nella giornata finale, Piazza di Siena ha continuato a parlare al femminile con le strepitose prestazioni delle statunitensi Laura Kraut e Jessica Springsteen (figlia di “The Boss” Bruce Springsteen), seconda e terza nel Rolex Gp Roma, dietro al tedesco David Will, che ha ricevuto a fine gara la Lupa Capitolina dal sindaco Virginia Raggi. E’ mancato il primo posto al femminile, ma l’88ma edizione del concorso ippico romano ha dimostrato per l’ennesima volta che l’equitazione è lo sport “pari opportunità”. Nella storia di Piazza di Siena, in effetti, la componente femminile non e’ stata protagonista solo sul versante del costume ma entra con risultati notevoli nel puro ambito agonistico.
Limitando il campo alle italiane, sono quattro le amazzoni che hanno iscritto il loro nome nell’albo d’oro della Coppa delle Nazioni: la contessa Natalie Perrone de Noailles (moglie di Alessandro Perrone, a sua volta eccellente cavaliere, nonché direttore per oltre vent’anni del Messaggero), che vinse nel 1953 al fianco dei fratelli D’Inzeo; Giulia Serventi, prima sia nel 1961 e nel 1968; Lalla Novo, che primeggiò nel 1965 e 1966. Ultima in ordine di tempo, nel 2018, Giulia Martinengo Marquet, ormai azzurra di lungo corso.Di “trionfo delle amazzoni” si parlò nell’edizione di Piazza di Siena del 1967: nel Premio Esquilino, che aprì il concorso, quattro delle prime sei piazze furono occupate da donne, compresa la vincitrice, la francese Lefebvre. Nel 1974 fu invece l’esilissima americana McVoy (neanche 40 chili) a dare spettacolo, vincendo tre gare.E a proposito di americane: memorabile l’edizione 1997 della Coppa delle Nazioni, che vide gli Stati Uniti vincere con l’apporto di tre amazzoni e un solo cavaliere. Cinque anni dopo, il ruolo di protagonista assoluta tocco’ alla ventitreenne Clare Bronfman, ricca ereditiera, prima nell’ambitissimo GP Roma, che tradizionalmente chiude il concorso di Piazza di Siena. Nel settembre scorso, peraltro, il suo nome e’ tornato nelle cronache per motivi molto meno onorevoli: la Bronfman e’ stata condannata a sei anni e nove mesi per il coinvolgimento nella brutta vicenda di Nxivm (si pronuncia Nexium), la setta fondata da Keith Raniere, dove le donne venivano considerate “schiave” e ridotte a magrezza scheletrica. Oggi il suo antico talento è chiuso con lei nel carcere di Philadelphia.
“Qualche mese fa, quando eravamo in piena seconda ondata, nessuno pensava di poter vivere un’emozione come questa. E’ stato magnifico il modo con cui i romani hanno accolto un evento che era, sì, a porte chiuse, ma all’interno di una Villa pubblica. La loro risposta e’ stata entusiastica, ma piena di senso di responsabilità ed educazione. Sono convinto che siamo davvero ripartiti e che possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia”. Cosi’ Marco Di Paola, presidente della Fise (Federazione italiane sport equestri), commentando il successo della 88^ edizione del concorso ippico di Piazza di Siena. Di Paola ha parlato di “scommessa importante”.
Molto soddisfatto anche Diego Nepi Molineris, Event Director di un concorso sempre più “green” in ogni dettaglio, compreso un magnifico tavolo delle premiazioni, realizzato interamente in cuoio dall’artigiano-artista umbro Stefano Conticelli. “Questo e’ uno di quei momenti che rimarranno indelebili nella mia memoria. Quattro anni fa ci siamo messi in testa di rendere di nuovo Piazza di Siena l’evento di equitazione piu’ importante al mondo, e qualcuno non credeva che potessimo centrare un obiettivo tanto ambizioso. Ma abbiamo sempre avuto la determinazione di imparare dai nostri errori, unita a un grande senso di squadra. Una squadra che ha come unico desiderio quello di saltare ogni ostacolo e arrivare al percorso netto. Credo che quest’anno il percorso netto ci sia stato. Da domani cominceremo a lavorare per il prossimo anno”.Nell’edizione della ripartenza e delle misure anti Covid, una delle preoccupazioni maggiori era far quadrare i conti: “Abbiamo raggiunto il break even – ha detto Nepi Molineris – grazie a partnership importanti. Ringrazio Rolex, che ha mantenuto l’investimento su Piazza di Siena, Intesa San Paolo, Land Rover, tutto il gruppo Eni. Cosi’ come Mag, Alis e gli altri partner tecnico-sportivi. Grazie al loro sostegno abbiamo fatto quadrare i conti e con loro stiamo affrontando anche progetti futuri di cui magari parleremo in seguito”.E’ stata la seconda esperienza a Piazza di Siena per Sara Riffeser Monti, Show Director dell’evento: “Il mio ruolo e’ quello di lavorare per i cavalieri, senza i quali non ci sarebbe questo spettacolo. L’obiettivo e’ quello di continuare a lavorare e imparare dagli errori”.
Source: agi