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Per Conte le scuole non sono focolai, ma lo shopping di Natale sì

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AGI – A scuola sì, a fare hopping di Natale no. Il presidente del Consiglio respinge l’idea che le aule siano un focolaio di Covid e mette in guardia: “Il Natale non lo dobbiamo identificare solo con lo shopping, fare regali e dare un impulso all’economia”. “Natale” aggiunge Giuseppe Conte, “a prescindere dalla fede religiosa, è senz’altro anche un momento di raccoglimento spirituale. Il raccoglimento spirituale, farlo con tante persone non viene bene“.

Il premier confida in una discesa già oggi del codice Rt, usato per indicare il tasso di contagiosità da Covid 19, rassicura sui rischi dell’apertura delle scuole e conferma che il governo attende oggi le indicazioni della cabina di regia per decidere se dovranno essere adottate nuove restrizioni nelle Regioni.

“Dobbiamo essere franchi sulla scuola: le nostre ricerche ci dicono che le scuole non sono focolai sulla diffusione del contagio”, scandisce, intervenendo alla tre giorni promossa dalla Cgil ‘Futura: lavoro, ambiente, innovazione’. “C’è poi anche il valore ideale della formazione in presenza” prosegue  “Cerchiamo di mantenere questo presidio. Quello prima e dopo le scuole, però, può costituire un focolaio. Per questo occorre mantenere il rispetto del distanziamento e dell’uso della mascherine, ma posso dire che i ragazzi rispettano queste regole”.

“Oggi, venerdì, ci sarà un aggiornamento dei dati della curva, c’è una cabina di regia. Oggi indicherà quali Regioni cambieranno” il colore che misura il rischio contagi. “Il ministro della Salute Roberto Speranza con una scelta non discrezionale recepirà le indicazioni. Il governo ha applicato un metodo scientifico. Oggi l’Italia viaggia su un percorso diverso rispetto agli altri Paesi europei”, precisa. “Io confido” sottolinea Conte “che oggi l’Rt nazionale, la media della velocità di contagio, possa già abbassarsi. Con questo monitoraggio abbiamo il dovere” di intervenire “dove c’è bisogno di intervenire, i dati permettono di non farlo. Questo significa non penalizzare troppo le attività economiche”, osserva il premier.

“Sul dibattito su eventuali nostri errori e manchevolezze da parte del governo c’è” da considerare “anche una scarsa incisività sul lato della medicina territoriale”, afferma Conte. “Siamo perfettamente consapevoli che dobbiamo rafforzare la medicina territoriale. Questo errore non deve essere più compiuto“. “Stiamo soffrendo lo stress dei servizi sanitari”, rileva. “Invertire oggi nell’arco di poche settimane quella che è una politica sanitaria perseguita negli ultimi anni è complicato”, osserva. Una discesa dell’Rt sarebbe un buon segnale, ma occorre mantenere sempre alta la guardia.

“Non ho la palla di vetro o le capacità da indovino. Ma se oggi si confermasse un abbassamento dell’Rt nazionale non significherebbe che saremmo fuori pericolo. Il mese di novembre è dedicato a contenere la curva di contagio“, scandisce. “A dicembre nessuna catarsi liberatoria”, avverte. 

Vedi: Per Conte le scuole non sono focolai, ma lo shopping di Natale sì
Fonte: politica agi


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