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Pensione anticipata, nuova circolare INPS, prorogata l’APE Sociale: nuovi requisiti di età e limiti di reddito

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La proroga del beneficio al 31 dicembre 2024 ha previsto un innalzamento del requisito anagrafico e un nuovo regime di incumulabilità con i redditi di lavoro
L’INPS, con circolare n. 35 del 20 febbraio 2024, ha ufficializzato la proroga dell’anticipo pensionistico (l’APE Sociale) fino al 31 dicembre 2024. Tuttavia, per il 2024, ci sono nuovi requisiti e limiti. C’è l’innalzamento del requisito anagrafico ed è stato introdotto un nuovo regime di incumulabilità con i redditi di lavoro.
Quali sono i nuovi requisiti di età per l’Ape sociale?
L’APE Sociale è un’indennità erogata dall’INPS, che viene riconosciuta a soggetti in possesso dei requisiti previsti dalla legge.
A norma di legge (art. 1, comma 179 Legge di Bilancio 2017 e s.m.i.), l’indennità spetta a soggetti in determinate condizioni stabilite dalla legge che abbiano almeno 63 anni di età e che non siano titolari di pensione diretta. Però, per il 2024, è stato modificato il requisito anagrafico. Cosa cambia?
L’APE Sociale può essere richiesta dai lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata.
Il lavoratore deve trovarsi in una delle seguenti condizioni personali e con una certa anzianità contributiva:
i lavoratori disoccupati (per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale in sede protetta, nonché per scadenza del termine del rapporto a tempo determinato, purché abbiano avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi nei 36 mesi prima della fine del rapporto), che hanno integralmente percepito l’indennità di disoccupazione loro spettante, con un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
i lavoratori che, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, assistono un familiare disabile grave ai sensi del comma 3 dell’art. 3 della legge 104 (coniuge o parente di primo grado convivente oppure parente o affine di secondo grado convivente se i genitori o il coniuge del disabile siano mancanti, deceduti, abbiano patologie invalidanti o abbiano 70 anni d’età) e che hanno un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
i lavoratori con riduzione della capacità lavorativa almeno del 74% (accertata dalle commissioni competenti per il riconoscimento dell’invalidità civile), con un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
i lavoratori che, alla data di decorrenza del beneficio, hanno almeno 36 anni di anzianità contributiva e che, da almeno sette anni negli ultimi dieci o da almeno sei anni negli ultimi sette, hanno svolto professioni gravose (indicate dalla legge, allegato n. 3 Legge 234/2021) come operai specializzati o conduttori di veicoli.
Per le donne, la normativa (art. 1, comma 179-bis L. 232/2016) prevede la riduzione delle anzianità contributive richieste di dodici mesi per ogni figlio, nel limite di due anni.

Come cambia il requisito dell’età?
Con l’ultima Legge di Bilancio, l’APE Sociale è riservata ai soggetti che abbiano compiuto almeno 63 anni e 5 mesi di età.
Per coloro a cui il beneficio è stato riconosciuto in passato, si applica il precedente regime di incumulabilità (art. 1, comma 183 L. n. 232/2016): l’indennità è compatibile con la percezione dei redditi da lavoro dipendente o parasubordinato entro 8.000 euro annui e dei redditi derivanti da attività di lavoro autonomo entro 4.800 euro annui.
Invece, il titolare di APE Sociale 2024 perde il beneficio se svolge attività di lavoro dipendente o autonomo oppure lavoro autonomo occasionale da cui derivino redditi superiori a 5.000 euro lordi annui. In queste situazioni, l’indennità viene percepita indebitamente e l’INPS procederà al recupero delle somme ottenute senza diritto.
Queste, in sintesi, le novità introdotte con la proroga dell’APE Sociale per quest’anno.

Di Russo avv. Fabio – fonte: https://www.brocardi.it/notizie-giuridiche/pensione-anticipata-nuova-circolare-inps-prorogata-sociale-nuovi/3734.html