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Parigi 2024: russi a Giochi, Cio prossimo a decidere modalità

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La Sessione del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) che si terrà dal 15 al 17 ottobre a Mumbai in India avrà un delicatissimo tema da trattare: in quale forma far partecipare gli atleti russi e bielorussi alle Olimpiadi di Parigi 2024. A livello mondiale, anche dopo il ‘via libera’ del mondo paralimpico, l’intenzione è quella di ammettere le atlete e gli atleti con passaporto russo e bielorusso ma con limiti, senza bandiera, senza inno, senza colori, a titolo neutrale e individuale (nessuna squadra), che non siano appartenenti a club militari e che non sostengano l’invasione militare in Ucraina.
La Russia, intesa come Nazione con il suo inno e bandiera, non partecipa alle Olimpiadi dall’edizione estiva di Rio de Janeiro 2016. Nel 2018 ai Giochi invernali di PyeongChang gli atleti russi hanno gareggiato come ‘Atleti Olimpici dalla Russia’ (Oar) mentre a Tokyo 2020 e Pechino 2022 sotto la bandiera del proprio Comitato olimpico nazionale (Roc). A far da ‘spartiacque’ alla decisione che dovrà prendere il consesso numero 141 del Cio (fanno parte anche i membri italiani Ivo Ferriani, Giovanni Malagò e Federica Pellegrini), è stata l’assemblea del Comitato Paralimpico Internazionale (Ipc). Solo pochi giorni il mondo paralimpico ha votato a favore della partecipazione alle Paralimpiadi di Parigi, in forma neutrale ed individuale, degli atleti russi e bielorussi.

L’assemblea Ipc ha respinto le proposte di sospendere completamente i comitati nazionali di Russia e Bielorussia. A gennaio il Cio aveva emanato un pacchetto di ‘raccomandazioni’ per consentire una riammissione degli atleti di Mosca e Minsk nello sport internazionale. La reazione da parte di Kiev era stata immediata e forte con accuse dirette soprattutto al presidente del Cio Thomas Bach. Erano seguite prese di posizione da parte di alcuni governi dell’Unione Europea, in particolare di quelli ai confini con la Federazione russa, dei ministri dello sport dell’Ue.
Le linee dell’organismo con sede a Losanna, sono state recepite da circa una quindicina di federazioni internazionali ammettendo russi e bielorussi in forma neutrale. Il pugilato, ad esempio, ancor prima di quanto raccomandato dal Cio aveva reintegrato i russi facendoli salire sul ring con bandiera, inno e colori. Non avevano aderito, invece, World Athletics (atletica leggera) e World Aquatics (sport acquatici) che hanno manutenuto le sanzioni. Gli atleti russi e bielorussi non stanno prendendo parte ai Giochi asiatici di Hangzhou perché, come affermato dal Cio, “non era fattibile”. A fine luglio il Cio non aveva inviato la lettera di invito ai Giochi di Parigi 2024 a Russia e Bielorussia affermando che la decisione sarebbe stata presa “al momento opportuno”.

Il Comitato Olimpico russo ha già fatto sapere che non boicotterà le Olimpiadi di Parigi e che gli atleti russi sono liberi di competere come neutrali. “Il boicottaggio dei Giochi non porta da nessuna parte”, ha detto il presidente dello sport russo, Stanislav Pozdnyakov che ha poi ha definito le raccomandazioni in vigore “di natura proibitiva e che non consentiranno a un gran numero dei nostri atleti di prendere parte ai Giochi olimpici”. Il ministro dello sport russo Oleg Matytsin ha affermato che “il movimento sportivo globale è stanco della politicizzazione dello sport e delle decisioni distorte per soddisfare gli interessi dei singoli Paesi”.     Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, commendato la scelta presa dal Comitato Paralimpico Internazionale ha detto che “consentire la partecipazione dei russi ai Giochi Paralimpici e alle competizioni calcistiche giovanili, spinge la Russia ad aumentare i livelli di violenza di massa in Ucraina per esercitare pressione sulle élite globali e costringerle ad accettare il diritto della Russia di ignorare le leggi internazionali”. I Paesi nordici – Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca – insieme a Gran Bretagna, Canada, Irlanda, Estonia e Lituania, hanno dichiarato pubblicamente di aver votato all’assemblea del movimento paralimpico per la sospensione totale di Russia e Bielorussia. (AGI)
BZ1/CAR